Caso moschee davanti al Tar, la replica di Cisint a Monfalcone

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IL COMMENTO

Caso moschee davanti al Tar, la replica di Cisint a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 18 Gen 2024
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La prima cittadina ha ribadito che le due ordinanze del Comune sono per il ripristino della destinazione d’uso originaria dei due immobili.

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Ieri, il Tar del Friuli Venezia Giulia ha decretato il respingimento dei due ricorsi presentati dai centri musulmani di Monfalcone che sabato scorso avevano impugnato le ordinanze comunali di chiusura delle loro due strutture di via Duca d’Aosta e di via Don Fanin. I due provvedimenti che respingono la domanda cautelare dei ricorrenti portano la firma del presidente, Carlo Modica de Mohac. La trattazione collegiale sarà esaminata dalla Camera di Consiglio il prossimo 7 febbraio.

A tal proposito, stamane il sindaco Anna Maria Cisint è intervenuto per commentare la notizia. La prima cittadina ha – prima di tutto - ribadito che le due ordinanze emesse dal Comune sono volte a richiedere il ripristino della destinazione d’uso originaria dei due immobili. «Chi entra in Italia deve accettare che le nostre norme vanno rispettate – afferma Cisint – i decreti emessi dal Tar seguono la scia delle nostre richieste di legalità».

E ancora il sindaco: «Il Tar ha detto chiaramente che non è stata accettata la richiesta di sospensione dei ricorrenti e dice chiaramente anche il perché». «Inoltre – continua il primo cittadino – i due decreti non si limitano solo a dire che non vi è alcuna ragione obiettiva e di somma urgenza, in forza della quale le associazioni culturali ricorrenti non possano attendere fino alla celebrazione dell’udienza camerale».

Poi, non sono mancati i riferimenti alla marcia del 23 dicembre scorso «una manifestazione contro un sindaco che vuol far rispettare la legge». Cisint conclude ribadendo il suo impegno contro la violazione dei diritti umani delle giovani ragazze musulmane maltrattate ed allontanate dalle loro famiglie. «Il nostro Paese ha bisogno di rispetto e dell’applicazione uniforme delle regole» così in conclusione il sindaco.

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