Caso Monfalcone, ascoltati anche scuole e sindacati. «Situazione serena ma manca insegnante dedicato»

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Caso Monfalcone, ascoltati anche scuole e sindacati. «Situazione serena ma manca insegnante dedicato»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 28 Ott 2024
Copertina per Caso Monfalcone, ascoltati anche scuole e sindacati. «Situazione serena ma manca insegnante dedicato»

I due istituti scolastici Giacich e Randaccio hanno portato la propria testimonianza. Unanime la richiesta, «abbassare il numero di alunni».

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A portare il loro contributo di approfondimento sul “Piano Monfalcone”, questa mattina in audizione a Trieste nella Sala del Consiglio Regionale, stati anche alcuni esponenti del mondo associativo, le dirigenze scolastiche cittadine e le sigle sindacali. Partendo da quello che ha ricordato una valida esperienza, il presidente del Coni Regionale Giorgio Brandolin ha citato il progetto “Movimento in 3 S” che nel 2016 e per alcuni anni successivi ha coinvolto senza alcuna discriminazione tutti i bambini delle scuole primarie di alcune realtà regionali con l’obiettivo di favorire l’aggregazione sociale nel rispetto dei basilari principi di uguaglianza e delle varie diversità presenti nei contesti scolastici. 

Sul cricket, il presidente ha invitato a rispettare le procedure burocratiche previste. «Bisogna riprendere i percorsi bloccati otto anni fa, l’appello che faccio ai sindaci è quello di lavorare insieme» così Brandolin. In sintonia a quanto espresso da quest’ultimo, anche Fabio Marabini, presidente nazionale della Federazione Cricket Italiana il quale non si addentrato nella discussione politica ma ha richiamato i concetti del fair play e del rispetto della dignità delle persone. «Si valutino dei microspazi nei quali allenarsi nei territori limitrofi a Monfalcone» commenta Marabini. Marina Parladori, collaboratrice della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Ezio Giacich, ha descritto in generale come «serena» la situazione che si vive nel contesto di riferimento dove sono diverse le professionalità impegnate nel favorire conoscenza e integrazione. 

Francesca Zamar, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Giovanni Randaccio ha richiamato «la cultura d’origine come scambio di idee ed esperienze» intesa come fondamentale in una realtà scolastica dove però ci sono anche criticità come le liste d’attesa alla scuola dell’infanzia - un aspetto al quale sarà dato risposta con la nuova edilizia scolastica – e la mancanza dell’insegnante “specialista” per l’insegnamento dell’Italiano agli stranieri. Assente la responsabile del Cpia Vilma Candolini

«La conoscenza del diverso è un bene per tutti – sono le parole di Adriano Zonta, sindacalista della Cgil – bisogna partire dall’Istruzione e dall’insegnamento della lingua. Le donne straniere chiedono a gran voce di conoscere l’italiano per poter vivere qui». Dopo aver ricordato che, negli anni, al Cpia si sono rivolti più di mille richiedenti di corsi per l’alfabetizzazione e che sono a disposizione i corsi organizzati dal sindacato, Zonta ha pure definito come «segno di maleducazione» l’uscita dell’onorevole Cisint che non ha ascoltato le altre parti presenti all’incontro uscendo subito dopo il suo intervento. Per Ahmed Faghi Elmi, sindacalista della Cisl e presidente dell’Associazione Nazionale Oltre le Frontiere, bisogna «favorire la cultura del diritto e il pari accesso ai servizi». Elmi ha anche illustrato i progetti formativi di insegnamento della lingua e di educazione civica promossi in collaborazione con i centri islamici monfalconesi Darus Salaam e Baitus Salat. 

Il segretario regionale di Uil Scuola Ugo Previti ha dapprima denunciato i tagli su docenti e collaboratori scolastici permessi dall’ultima Finanziaria (quasi 9mila posti di lavoro). Secondo Previti, non c’è garanzia di dignità rispetto al diritto allo studio senza organici sufficienti e «bisogna abbassare il numero degli alunni presenti in ogni classe». Per Monfalcone Interetnica è intervenuto Arturo Bertoli che ha definito «sbagliata e falsa» la rappresentazione fatta in aula dall’ex sindaco Cisint. Ecco i numeri elencati da Bertoli: 260 gli iscritti ai corsi organizzati dall’associazione nel 2024 e 36 gli insegnanti qualificati. «A nessuno interessa far proselitismo o far convertire qualcuno» afferma il presidente che ha ricordato come preziose iniziative quali eventi e feste come il Natale Interetnico. 

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