Casi di Dengue in Friuli Venezia Giulia, ok vaccini gratuiti dalla giunta regionale

La giunta regionale approva lo stanziamento di 5mila euro per i vaccini anti-Dengue, altri 900mila per la prevenzione dalla bronchiolite da virus respiratorio sinciziale.

La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, con la delibera odierna proposta dall'assessore alla Salute Riccardo Riccardi, ha approvato la somministrazione gratuita della vaccinazione anti-Dengue ai residenti della regione con pregressa infezione diagnosticata. Ha quindi ripartito, per questo, cinquemila euro euro da suddividere sulla base della popolazione residente nelle tre Aziende sanitarie (2.200 euro ad Asufc, 1.500 ad Asugi e 1.300 ad Asfo). Sempre oggi, è arrivato l'ok alla campagna di immunizzazione e somministrazione gratuita della profilassi della bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (Rsv) ai neonati e ai bambini nei primi sei mesi di vita.

Per questo, sono stati stanziati 900mila euro per l'avvio della prevenzione. Le risorse, sulla base della popolazione residente, sono così distribuite: 370mila euro ad Asufc, 185mila ad Asugi, 260euro ad Asfo, 85mila all'Irccs Burlo. Fra le motivazioni del primo provvedimento, come ha illustrato Riccardi, rientrano le evidenze scientifiche che indicano l'aumentato rischio per la salute in caso di contagi ripetuti, l'evoluzione della situazione epidemiologica globale sui casi di Dengue, i casi diagnosticati in regione: nel 2023 sono stati 5, saliti a 11 nei primi 6 mesi del 2024 in persone residenti in Friuli Venezia Giulia e tutti sono stati importati da aree endemiche.

Inoltre, c'è la variante grave ovvero della cosiddetta "Dengue emorragica", che è potenzialmente letale per l'uomo e generalmente complica il quadro delle reinfezioni. Quanto alla campagna di prevenzione della bronchiolite da Rsv, nello specifico, è stato approvato il documento inerente le indicazioni per l'immunoprofilassi con l'anticorpo monoclonale Nirsevimab contro le infezioni severe da virus respiratorio sinciziale.

«L'anticorpo monoclonale Nirsevimab ha dimostrato di essere sicuro e di poter ridurre dell'80% le infezioni respiratorie da Rsv che richiedono assistenza medica e del 77% quelle che portano all'ospedalizzazione. Alcune società scientifiche - ha indicato Riccardi - riconoscono nella disponibilità dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab una novità di notevole importanza e di potenziale grande impatto per la sanità pubblica per la prevenzione delle malattie da virus respiratorio sinciziale nel neonato».

Con la delibera odierna viene approvato, dunque, il protocollo operativo che prevede che tutti i neonati prima della dimissione dal reparto maternità, durante la stagione epidemica (dal 30 settembre 2024 al 31 marzo 2025), siano immunizzati presso i punti nascita. Vi rientrano anche tutti i lattanti con età fino a 6 mesi all'inizio della stagione epidemica che siano soggetti a profilassi dai servizi di vaccinazione e i bambini di età 6-24 mesi con fattori di rischio (quali ad esempio una cardiopatia congenita emodinamicamente significativa, immunodepressione primitiva o secondaria, malattie metaboliche, malattie neuromuscolari, broncodisplasia grave, patologia respiratoria grave, fibrosi cistica).

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