Casa dell'acqua a Savogna d'Isonzo, sarà inserita nel park di via Fajt

Casa dell'acqua a Savogna d'Isonzo, sarà inserita nel park di via Fajt

la delibera

Casa dell'acqua a Savogna d'Isonzo, sarà inserita nel park di via Fajt

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 04 Mag 2023
Copertina per Casa dell'acqua a Savogna d'Isonzo, sarà inserita nel park di via Fajt

L’area individuata è quella del parcheggio in via Vilko Fajt, in quanto già presenti le predisposizioni per la posa e l’allaccio.

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La giunta comunale di Savogna d'Isonzo si è riunita nei giorni scorsi per approvare l’acquisto e la successiva collocazione di una casetta dell’acqua. L’area individuata sarebbe quella del parcheggio in via Vilko Fajt, in quanto già presenti le predisposizioni per la posa e l’allaccio. L’acquisto avverrà grazie al contributo della Regione, che in passato ha elargito altri fondi consentendo l’acquisto di bottiglie di plastica per gli alunni delle scuole primarie. L’incarico di individuazione dell’operatore sarà affidato al responsabile dell’area tecnico-manutentiva, e la casa rimarrà di proprietà comunale.

“Si tratta solo di una manifestazione d’interesse - sottolinea il sindaco Luca Pisk - per la quale si spera che qualcuno si faccia avanti. In questa maniera diminuisce lo spreco di plastica e si abbattono i costi per le famiglie”. Un comodo servizio al cittadino, soprattutto in considerazione della radicata abitudine tutta italiana di consumare acqua in bottiglia, piuttosto che quella proveniente dalla rete idrica territoriale, in egual misura sottoposta a controlli e distribuita nel rispetto dei parametri previsti dalla legge. L’Italia occupa infatti il primo posto nel mondo per il consumo di acqua minerale confezionata, con una quota che oscilla fra i 180 e i 190 litri pro-capite all’anno.

L’acquisto della casa dell’acqua contribuirebbe dunque “al risparmio economico delle famiglie e alla riduzione dell’inquinamento derivante dall’utilizzo delle bottiglie di plastica”, come si evince dalla delibera. Perché se da un lato le bottiglie di plastica vengono riciclate per produrre abbigliamento in pile e prodotti derivati, è anche vero che a lungo termine il costo delle bottiglie di acqua minerale incide in maniera significativa sulle famiglie. All’insegna del risparmio per le tasche del cittadino, dunque. L’acqua della rete idrica è a tutti gli effetti vantaggiosa, preferibile a quelle in commercio.

In primis è relativamente economica, anche se il primato di costo più basso spetta a Pordenone: dati alla mano, in media una famiglia pordenonese spende 279 euro all’anno, contro i 362 euro di Gorizia e i 448 euro di Trieste. Inoltre, è rigidamente controllata dall’Arpa, l’ente regionale che si occupa di effettuare le analisi microbiologiche e chimiche di routine previste a tutela del cittadino. Una differenza di prezzo che potrebbe essere correlata al cattivo stato di salute della rete idrica, di cui la nostra regione detiene il triste primato a livello nazionale. Maglia nera spetta proprio a Gorizia, con il 44% di acqua dispersa nel 2020, seguita a ruota da Trieste con il 38,9%.

A cavarsela meglio è Udine, con “solo” il 24%, e Pordenone, la più virtuosa, con appena il 14%. Una dispersione causata da tubature vetuste e datate, contro cui però Ausir (Autorità unica per il servizio idrico e rifiuti) quest’anno ha presentato un piano di intervento, aggiudicandosi un finanziamento considerevole grazie al Pnrr stanziato dallo Stato.

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