POLITICHE ABITATIVE
Case popolari Ater, Bullian: «Maggioranza dei beneficiari è italiana»
Il consigliere regionale commenta la risposta ricevuta dall’assessore regionale competente alla sua interrogazione sul tema.
«I dati ufficiali parlano chiaro: la maggioranza assoluta dei beneficiari – all’incirca il 90% – del sostegno pubblico all’abitare in Friuli Venezia Giulia sono cittadini italiani», dichiara Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG, in commento al tema sulle politiche abitative.
I numeri, forniti dalla Regione e riferibili all’anno 2023, evidenziano come gli italiani rappresentino mediamente il 90% degli assegnatari di alloggi Ater, mentre i cittadini comunitari ed extracomunitari costituiscono rispettivamente l’1,6% e il 7,7%. Anche tra gli inquilini Ater (assegnatari e familiari inclusi), gli italiani restano in netta maggioranza con una quota dell’84,3%, contro il 13,5% degli extracomunitari e il 2,2% dei cittadini comunitari.
«È evidente, quindi, che a dispetto delle narrazioni diffuse da esponenti di partiti di destra che hanno alterato le percezioni di una parte della cittadinanza, gli stranieri rappresentano una quota molto più contenuta, sostanzialmente in linea con la percentuale di incidenza rispetto alla popolazione» aggiunge Bullian.
Nel 2018 le percentuali erano sovrapponibili. «Questo dimostra anche che la Legge Regionale bandiera della Lega, approvata nel 2019, che aveva inasprito sulla carta gli anni di residenza in FVG per poter accedere alle politiche abitative pubbliche (portandoli da 2 a 5) non ha avuto effetti concreti», continua il consigliere. «Considerato che quest’anno l’Amministrazione regionale ha dovuto fare marcia indietro e tornare ai 2 anni di residenza, la considero un’operazione istituzionalmente fallimentare, che è servita però per la propaganda ideologica per galvanizzare il proprio elettorato con proclami che non reggono alla realtà oggettiva dei dati».
Analoghe proporzioni si riscontrano per le altre forme di sostegno pubblico, come l’edilizia convenzionata. Nel 2023, ad esempio, il 90,9% degli assegnatari di edilizia convenzionata era italiano, peraltro in leggero calo rispetto al 2018, quando la percentuale era del 93,8%. «Questi dati dimostrano che il sistema si rivolge alle fasce deboli della popolazione, indipendentemente dalla nazionalità, che in Friuli Venezia Giulia sono però prevalentemente italiane».
«Dobbiamo quindi abbandonare la retorica divisiva e concentrarci su un miglioramento delle politiche abitative per tutti i cittadini in difficoltà, italiani e stranieri, basandoci sui bisogni reali. Crediamo che il vero problema sia che troppi alloggi non sono assegnati e sono vuoti per le lungaggini nei lavori di ristrutturazione e per le procedure di riatto ordinario e straordinario. In alcune Ater un alloggio su 5 non è abitato, una percentuale allarmante. Su questo dovranno lavorare i nuovi CdA appena nominati», conclude Bullian. Il consigliere regionale infine ribadisce l’importanza di un confronto approfondito sul futuro disegno di legge regionale in materia di politiche abitative, che tenga conto delle evidenze statistiche e risponda concretamente alle necessità dei cittadini più fragili.
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