Case per 13 famiglie, aperti gli spazi nell'ex pretura e catasto di Cormons

Case per 13 famiglie, aperti gli spazi nell'ex pretura e catasto di Cormons

l'inaugurazione

Case per 13 famiglie, aperti gli spazi nell'ex pretura e catasto di Cormons

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 24 Mar 2023
Copertina per Case per 13 famiglie, aperti gli spazi nell'ex pretura e catasto di Cormons

Inaugurati oggi i nuovi spazi in via Nazario Sauro, spesa da circa 3 milioni per riqualificare le palazzine.

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È stata una mattinata di festa quella di oggi a Cormons, visto che alle 11.30 sono stati inaugurati ben 13 alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Nazario Sauro 11 e 13. Opere realizzate grazie all’intervento di Ater Gorizia, che ha ristrutturato i due immobili storici del centro cittadino cormonese, l’ex catasto e l’ex pretura. Investimento complessivo da quasi 3 milioni di euro. Il primo dei due immobili, di impianto edilizio più vecchio, è stato ritenuto dalla Sopraintendenza regionale per i beni e le attività culturali di interessae storico-architettonico.

Sebbene per l’ex pretura - realizzato agli inizi degli anni Sessanta dall'ingegnere Renato Fornasari - sia emerso lo stesso interesse, Ater ha voluto rispettare comunque la facciata dal punto di vista tipologico, lasciandola immutata. Presenti all’inaugurazione, oltre ad una schiera di amministratori locali, consiglieri regionali e dipendenti dell'ente, il presidente dell’Azienda territoriale stessa Fabio Russiani, il sindaco di Cormons Roberto Felcaro, la senatrice Francesca Tubetti e il presidente di Federcasa, Riccardo Novacco.

“Siamo orgogliosi – ha dichiarato prima del taglio del nastro il presidente, nonché vicesindaco cormonese, Russiani – di aver riconsegnato alla comunità di Cormons due edifici che rappresentano un vero e proprio patrimonio storico e artistico della città. Grazie a questo intervento, offriremo non solo nuove opportunità abitative alla popolazione, ma diamo vita e bellezza a due edifici che sono stati testimoni dello sviluppo cormonese nei secoli passati”.

Ad aggiungersi alle parole di entusiasmo, il primo cirradino: “Questa riqualificazione è molto importante per diversi motivi: in primis perché, grazie all’intervento dii Ater Gorizia, vengono recuperati due edifici fortemente degradati, risolvendo anche problematiche legate alla loro salubrità. In secondo luogo, questi edifici tornano ad essere funzionali mantenendo il loro legame storico ed architettonico con il passato della città e di via Sauro, grazie ad un recupero estetico rispettoso delle progettualità originarie".

"Infine, sapere che in questi alloggi potranno risiedere sia giovani che anziani, con un’attenzione particolare verso le persone con disabilità, è garanzia di attenzione verso il futuro della nostra comunità”. Un intervento, quindi, che è stato salutato con interesse ed entusiasmo da tutti i presenti e, che, nel complesso, conta di 13 unità immobiliari residenziali, con spazi non residenziali comuni e spazi di pertinenza dei singoli alloggi. Di questi, uno situato al piano terra dell’ex Pretura verrà destinato a persone disabili e avrà caratteristiche di accessibilità a norma di legge.

L'immobile dove trovava sede il catasto risale a dopo il 1925. L’edificio è composto da due piani fuori terra e un sottotetto. La facciata presenta dei caratteri stilistici e decorativi tipici dell’ottocento. Un marcapiano tra il piano rialzato e il primo piano divide la facciata e presenta un basamento in intonaco grezzo, sormontato da una cornice che lo separa dal bugnato, realizzato in intonaco, che incornicia le sei finestre del piano rialzato. A chiudere la decorazione del piano rialzato è una decorazione in finta pietra, che dalla finestra sembra sostenere il marcapiano di facciata.

Le finestre al piano superiore sono decorate con cornici e mensole in intonaco sagomato, collegate alla base dei davanzali da una cornice. I fori tondi per la ventilazione del sottotetto, posti in corrispondenza dell’asse delle finestre, sono incorniciati da un anello d’intonaco e ripetono il ritmo delle forature inferiori. Solo tra la fine degli anni Cinqua e i primi anni Sessanta, però, il fabbricato mutò destinazione d’uso, accogliendo alcuni uffici pubblici tra cui la sede del catasto.

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