Casa nel degrado a Savogna, scatta l'ordinanza di messa in sicurezza

Casa nel degrado a Savogna, scatta l'ordinanza di messa in sicurezza

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Casa nel degrado a Savogna, scatta l'ordinanza di messa in sicurezza

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Apr 2023
Copertina per Casa nel degrado a Savogna, scatta l'ordinanza di messa in sicurezza

L'area a ridosso della chiesa è stata transennata dopo la segnalazione dei vicini, 45 giorni di tempo per intervenire.

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Dovrà essere messo a norma l’edificio posto all’inizio di via Gasa, a Savogna d’Isonzo, proprio sotto la chiesa di San Martino Vescovo. L’immobile si trova in condizioni fatiscenti da diverso tempo e recentemente sono caduti dei calcinacci sulla strada del cuore storico del borgo. Per questo, il sindaco Luca Pisk ha emesso un’ordinanza nei giorni scorsi per chiedere alla proprietà di intervenire entro 45 giorni dal provvedimento, per mettere in sicurezza l’area dopo averla transennata.

“L’edificio è in quelle condizioni già da qualche anno - spiega il primo cittadino - e ultimamente sono caduti dei calcinacci dal tetto. Come amministrazione siamo intervenuti immediatamente per mettere in sicurezza la zona, essendo anche la parte più antica di Savogna”. La casetta è ormai diroccata da tempo, con porte e finestre sfondate e la vegetazione che ha invaso l’interno. Si tratta di un edificio su due piani, con un terrazzino, che da le spalle all’ex strada provinciale 8.

Lo stesso sindaco ha verificato giovedì lo stato di degrado del luogo insieme ai tecnici comunali, dopo la segnalazione di alcuni residenti per la caduta di parti del tetto. Da qui, la firma dell’atto che impone “l’accertamento della stabilità dell’edificio e per la pulizia radicale della vegetazione esterna e del materiale all’interno dell’immobile ai fini di evitare problematiche di igiene pubblica” nonché la realizzazione degli interventi ai due proprietari indicati, Nadia a Paolo Stravs.

Nel frattempo, Pisk ha disposto “l’immediata inagibilità dell’immobile in argomento finché non saranno effettuati tutti gli interventi necessari volti a garantire la sicurezza dell’immobile e l’agibilità dello stesso in rispetto della normativa vigente”. L’ordinanza è stata indirizzata ai due già citati, che ora avranno appunto poco più di un mese per intervenire. Sessanta giorni di tempo, invece, per presentare ricorso contro la decisione del Comune nei confronti del Tribunale amministrativo regionale.

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