Carso da ripopolare, appello a Jamiano contro le piante aliene

Carso da ripopolare, appello a Jamiano contro le piante aliene

L'INCONTRO

Carso da ripopolare, appello a Jamiano contro le piante aliene

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 22 Ago 2022
Copertina per Carso da ripopolare, appello a Jamiano contro le piante aliene

Domani alle 19 l'incontro pubblico per parlare di prevenzione e nuovi rischi contro le nuove specie invasive.

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A seguito dei ripetuti e vasti incendi che nel luglio scorso hanno colpito gravemente il carso goriziano e quello triestino, dopo la conta dei danni che hanno interessato qualcosa come 900 ettari di bosco, ora si punta l'attenzione su un'altra minaccia per la relatà carsica vicina a casa nostra. Stiamo parlando dell'espansione di "nuove" specie di piante aliene invasive come l'ailanto, di cui si parlerà domani sera ad un incontro pubblico che avrà luogo alle 19 alla sede dell'associazione sportivo-culturale dilettantistica Kremnjak della frazione di Jamiano nel comune di Doberdò del Lago.

"Incendi sul Carso e specie aliene invasive: il problema dell'ailanto" è il titolo dell'iniziativa che permetterà di fare luce su questa specie di rilevanza unionale che sta già ostacolando la ripresa della vegetazione naturale e dei terreni di tipo pastorali interessate dalle fiamme del mese scorso. Abbiamo parlato con Giuliana Renzi del servizio Biodiversità della Regione, alla quale abbiamo chiesto un'anticipazione di quanto si andrà a parlare domani sera.

"L'ailanto è una pianta di specie aliena invasiva importata in Europa nel 1700 principalmente a scopo ornamentale. Nel tempo si è rivelata una specie difficile da gestire che riempie i luoghi più marginali dove l'azione dell'uomo è rilevante come nei cantieri edili, nelle zone limitrofe alla stazioni ferroviarie o quelle di cantieri stradali che durano per lungo tempo" esordisce Renzi. Nelle zone carsiche percorse dal fuoco, il terreno risulta dunque invaso da questa pianta che mette a rischio la già lenta naturale ripresa della vegetazione naturale e il recupero delle superfici agro-silvo-pastorali presenti sul territorio carsico.

L'esperta ci spiega dunque che al centro dell'attenzione dell'ente c'è l'urgenza di far sì che vengano dispersi il meno possibile questi semi di ailanto prima della fioritura. "Lo scopo dell'incontro sarà quello di richiedere l'intervento coordinato delle autorità competenti in sinergia con quanti vivono nei territori interessati pèr fare in modo che i semi di ailanto vengano dispersi prima della loro maturazione" specifica ancora il servizio. L'ailanto può essere tagliato ma il problema non si risolve in quanto esso si ripresenta e risponde in maniera più aggressiva avantaggiato dalle condizioni ideali, rappresentate dai terreni impoveriti e denutriti dal fuoco.

Domani sera quindi verrà rivolto un appello a fare attenzione e a limitare le piante "portaseme" nelle frazioni dei comuni interessati da questa nuova minaccia "in modo da mappre il territorio - specifica la dottoressa - e fare prevenzione". Altre nuove specie "sorvegliate speciali" sono il senecione sudafricano che è una pianta erbacea infestante che è una new entry poco gradita sul carso, il poligono del Giappone che si presenta ultimamente nelle zone di montagna e l'amorfa fruticosa detta "falso indaco" che sta intreressando le zone umide come quelle lungo il corso dei fiumi o la riserva dell'Isola della Cona.

"Sarà una conversazione con i cittadini - osserva infine la tecnica del servizio biodiversità - per parlare di obiettivi e fattibilità dell'attività di prevenzione. Presenti all'incnontro ci saranno il dottor Pierpaolo Zanchetta che intereverrà come repsonsabile di posizione organizzativa del servizio biodiversità, gli espeti Marco Valencic e Michela Tommasella con Massimo Stroppa, direttore dell'ispettorato della forestale regionale. L'evento sarà curato dall'amministrazione regionale in collaborazione con il Corpo Forestale Regionale, con l'ente Parchi e riserve naturali del Fvg e con il sostegno di Natura2000.

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