l'interrogazione
Carne prodotta in laboratorio, l'europarlamentare Cisint interroga la Commissione
L’europarlamentare presenta un'interrogazione alla Commissione europea sul tema: «Agevolare piccole aziende ed economia circolare».
Gourmey, azienda con sede a Parigi specializzata in alimenti coltivati, ha annunciato nei giorni scorsi di aver presentato una domanda di pre-commercializzazione per il suo prodotto a base di cellule di anatra alle autorità per la sicurezza alimentare dell’Unione euroea, della Svizzera, del Regno Unito, di Singapore e degli Stati Uniti. Si tratta dell’immissione sul mercato del Foie gras coltivato in laboratorio. Un tema legato alla produzione di alimenti realizzati in laboratorio.
Tra gli interventi, c'è quello dell’eurodeputata leghista Anna Maria Cisint di Monfalcone. La stessa ha inviato un’interrogazione scritta alla Commissione europea: «Non solo ho inteso evidenziare alla Commissione la carenza di studi scientifici a lungo termine che dimostrino l’assenza di rischi nel consumo di prodotti da sintesi per l’organismo umano, ma ho anche chiesto se esistano finanziamenti attivi da parte della Comunità europea verso aziende che abbiano come obiettivo quello di inserire nel mercato carni, pesce o altri prodotti creati artificialmente in laboratorio».
«Se cosi fosse – continua Cisint - ci troveremmo al paradosso, tristemente noto, di chi predica bene e poi razzola male. Giova ricordare in tal senso, gli sforzi profusi dalla stessa Commissione nella scorsa legislatura per la strategia Farm to Fork, dal campo alla tavola, che doveva agevolare le piccole aziende agricole e i piccoli allevamenti a vantaggio dell’economia circolare. Un paradosso rispetto agli interessi di aziende commerciali che, per meri interessi economici, investono su nuove e, potenzialmente rischiose, frontiere alimentari». Secondo l’europarlamentare, se la notizia di eventuali finanziamenti dedicati fosse confermata, «si tratterebbe dell’ennesimo ceffone modello green, rivolto ad agricoltori e allevatori europei».
La divulgazione della notizia ha portato ad un acceso dibattito tra i governi europei sull’innovazione alimentare. La carne coltivata o prodotta in laboratorio viene realizzata utilizzando un campione di cellule animali autentiche che crescono in un ambiente ricco di nutrienti, formando muscoli, grasso e tessuti connettivi.
A inizio anno Italia, Francia e Germania – assieme ad altri Paesi - hanno presentato una nota al Consiglio dell’Ue, in cui mettevano in dubbio l’idoneità del regolamento sui nuovi alimenti alla carne coltivata e chiedevano una valutazione più severa dei prodotti coltivati. La presidenza di turno a guida ungherese si è dimostrata scettica sul tema e ha posto in discussione il possibile impatto negativo dei nuovi prodotti alimentari sulle tradizioni culinarie europee. La richiesta ha scatenato reazioni di protesta non solo all’interno del comparto agricolo e dalle associazioni di consumatori, ma anche nel mondo politico.
Foto Ivan Radic/Flickr
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