Le Caritas delle due Gorizie uniscono i bambini, pomeriggio di giochi sul confine

Le Caritas delle due Gorizie uniscono i bambini, pomeriggio di giochi sul confine

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Le Caritas delle due Gorizie uniscono i bambini, pomeriggio di giochi sul confine

Di T.D. • Pubblicato il 02 Set 2024
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Diverse famiglie italiane e slovene si sono trovate nel parco sportivo di Rožna Dolina, poco dopo il valico di Casa Rossa, per passare alcune ore insieme.

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È stato un nuovo pomeriggio di giochi e incontri, quello organizzato dalle due Caritas di Gorizia e Nova Gorica per unire i bambini delle due città. Si è rinnovato per la quinta volta l’appuntamento dei "Bambini oltre le frontiere/Otroci brez meja", che sabato pomeriggio ha visto riuniti diverse famiglie italiane e slovene nel parco sportivo di Rožna Dolina, poco dopo il valico di Casa Rossa. Pomeriggio iniziato con il ruggito di qualche ‘brontolio’ in cielo, ma alla fine il beltempo ha resistito e permesso di stare all’aperto.

L’evento è stato organizzato dalle Caritas di Gorizia e Nova Gorica, insieme all’Humanitarno društvo Kid e alla Croce rossa italiana di Gorizia, con il patrocinio di entrambe le amministrazioni comunali. A portare i saluti c’erano dei rispettivi sindaci c’erano così il vicesindaco sloveno Tomaž Horvat e l’assessore al welfare Silvana Romano. Il primo ha sottolineato come «la mentalità ora deve andare avanti. Viviamo senza il confine e dobbiamo puntare a trasmettere questa idea ai giovani, lavorare con i bambini che pensano in modo diverso».

Per l’esponente della giunta Ziberna, «è bello vedere tanti bambini giocare insieme. Questa è una manifestazione che non è GO! 2025 ma il percorso fatto dalle due città». L’importanza di lavorare con i più giovani è stata sottolineata anche dal vescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, rilevando che «le due città vogliono diventare una realtà unitaria con la Capitale europea della cultura e per questo si inizia dai bambini, che sono capaci di rapporti immediati. Bisogna partire da zero per costruire un futuro di pace».

Per il presidente del comitato goriziano della Cri, Federico Maria Pellegatti, «il dialogo tra due realtà è fondamentale per creare nuovi rapporti e gettare ponti tra le persone». Spirito condiviso dalla coordinatrice dell’Hd Kid, Majda Smrekar, vedendo nei bambini che giocano lo sprone per continuare nel lavoro. «Quando ci incontriamo è sempre una cosa bella per tutti noi» è stato il commento di Renata Vončina della Karitas di Nova Gorica, mentre l’omologo di Gorizia Renato Nucera ha evidenziato come «conoscersi è la cosa più importante che ci sia».

Per il diacono, infatti, «la conoscenza fa sì che si possano trovare accordi su situazioni difficili, perché si superano gli scogli della non conoscenza. Queste azioni transfrontaliere sono atte per far incontrare i bambini e fargli capire fin da subito l’importanza di conoscersi». Alla fine, quindi, i giovani e le loro famiglie hanno potuto trascorrere alcune ore nell’area giochi, in una sede diversa rispetto alla tradizionale piazza Transalpina per il concomitante cantiere. Nell’attesa di potersi rincontrare proprio lì nella prossima edizione.

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