A Carinarnica inaugura oggi la mostra di Manca Bajec

A Carinarnica inaugura oggi la mostra di Manca Bajec

LA MOSTRA

A Carinarnica inaugura oggi la mostra di Manca Bajec

Di redazione • Pubblicato il 06 Dic 2024
Copertina per A Carinarnica inaugura oggi la mostra di Manca Bajec

L'esposizione, frutto della residenza con IoDeposito, si inserisce nel progetto Peripheral Visions.

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Oggi, venerdì 6 dicembre alle 18, Carinarnica (spazio espositivo in Erjavčeva 53, a Nova Gorica) ospiterà l’inaugurazione della personale dell’artista slovena Manca Bajec “Witness Corner Marked II - Pietre miliari per un confine”, un evento che unisce arte, memoria e territorio.
La serata presenta la mostra frutto della residenza con IoDeposito in collaborazione con l’Università di Nova Gorica e Alpacem Cement nell'ambito del progetto “Peripheral Visions”, che sarà visitabile a Carinarnica fino al 3 gennaio 2025.
In esposizione, il lavoro di ricerca e le sperimentazioni concettuali e materiche che l’artista ha condotto in residenza per una riflessione sulle potenzialità delle residenze artistiche come metodi di indagine e strumenti di creazione collaborativa.
L’inaugurazione si aprirà con una passeggiata sonora guidata dall'artista stessa attraverso i luoghi simbolici del confine urbano tra Gorizia e Nova Gorica. Questo percorso offrirà ai partecipanti un'immersione nelle memorie locali, arricchita dalle voci degli abitanti e dai suoni del territorio. Questo percorso performativo offrirà una riflessione sulla memoria e sul presente di questa terra di confine, che si interroga sulle sue radici storiche e sulle nuove identità che si stanno formando
L’opera di Bajec è una nuova “pietra miliare” che rappresenta un elemento funzionale di segnalazione dello spazio urbano, sia un’opera d’arte che custodisce e trasmette la storia e la memoria della comunità locale.
L'artista, durante la residenza con IoDeposito, ha investigato il tessuto urbano e le pratiche industriali che caratterizzano il paesaggio di confine. Le aree di Gorizia e Nova Gorica, segnate da una lunga storia di militarizzazione e industrializzazione, sono costellate di luoghi di memoria, come cimiteri monumentali e archeologie industriali che raccontano la storia di un territorio profondamente segnato dalla presenza del confine.
Il tema di lavoro della residenza ha visto Manca Bajec esplorare questi luoghi e materiali, con un focus particolare sulle cave di Anhovo (Salona d’Isonzo), per dare vita a una nuova "pietra miliare" che non solo segna lo spazio fisico del confine, ma incorpora anche la memoria storica e culturale del territorio.
L'opera intende fondere gli aspetti estetici e concettuali della storia locale, utilizzando cementi prodotti nelle cave grazie alla collaborazione dell’azienda Alpacem Cement. Il lavoro fa parte del progetto “Milestones”, che interpreta il tema del confine e della sua profanazione attraverso elementi condivisi di riferimento urbano. Le "Milestones" sfidano la posizione, l'autorità e il potere dei confini che attraversiamo e che, a loro volta, ci attraversano.
Manca Bajec, per il progetto Peripheral Visions, ha già avviato una serie di attività che hanno visto la partecipazione di studenti, lavoratori e cittadini nella mappatura e reinterpretazione dei luoghi di confine. Ha collaborato con l'Università di Nova Gorica per esplorare i luoghi simbolici del confine urbano e con i giovani di Farra d'Isonzo per un laboratorio creativo sui monumenti di confine. Inoltre, ha coinvolto la comunità dei lavoratori delle cave di Anhovo, raccogliendo testimonianze e materiali che hanno ispirato la sua opera finale.
L'evento del 6 dicembre, gratuito e aperto a tutti su prenotazione (prenotazioni@iodeposito.org) rappresenta la restituzione di un percorso di ricerca che unisce la storia locale, la memoria collettiva e la partecipazione attiva nella creazione di nuove "pietre miliari" simboliche. La mostra potrà essere visitata dal 10 al 13 e dal 17 al 20 dicembre 2024 e il 3 gennaio 2025 dalle 16 alle 19. Per informazioni: peripheralvisions.eu.


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