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Carenza personale in Asugi, stop agitazione per 15 giorni in Area Isontina
Ieri l'incontro in Prefettura tra sindacati, il direttore di Asugi e prefetto. Chieste risposte alla Regione prima di arrivare allo sciopero del personale.
I sindacati Uil Fpl e Nursind hanno deciso di sospendere lo stato di agitazione per 15 giorni tra i lavoratori dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, in attesa di una risposta dalla Regione. L'annuncio arriva dopo il confronto di ieri in Prefettura a Gorizia, con i rappresentanti delle sigle al tavolo insieme al prefetto Raffaele Ricciardi e al direttore dell'Asugi, Antonio Poggiana, durante il quale hanno rinnovato l'appello per affrontare la crisi di personale, in particolare nell'Area Isontina. Da qui, la richiesta di assunzioni straordinarie.
I rappresentanti dei lavoratori indicano la necessità di almeno 70 infermieri, 18 medici, quattro tecnici di laboratorio, sei tecnici di radiologia, tre fisioterapisti, due assistenti sociali, un dietologo, due dietisti e 20 amministrativi per colmare le carenze di personale che hanno già portato a riduzioni nei posti letto e nelle sedute operatorie. Questa mancanza di risorse umane ha comportato un aumento delle liste d'attesa e minaccia ulteriori chiusure di unità operative, accusano le sigle, con conseguenze potenzialmente gravi per i pazienti.
I sindacati chiedono inoltre la rimozione del tetto di spesa e la proroga dei contratti in scadenza fino alla fine dell'anno. Richiesta quindi una distribuzione equa delle risorse economiche e umane tra l'Area Isontina e Giuliana dell'Asugi. Uil e Nursind puntano il dito verso la discrepanza di personale, oltre alla mancanza di dipartimenti trasversali e la necessità di riallocare le risorse umane per affrontare le criticità esistenti. Aspetti già evidenziati durante la manifestazione di ottobre davanti all'ospedale San Polo di Monfalcone.
"Questa situazione - riporta una nota delle sigle - ci fa pensare che il personale dell’Area Isontina per le prossime festività si può scordare le ferie con i propri cari, magari con famiglie fuori regione". Ricordando poi come "durante la pandemia il personale dell’area isontina è stato mobilitato verso l’area giuliana con pesanti ripercussioni sulle realtà alla quali afferivano", chiedono un impegno simile per supportare la zona di Gorizia e Monfalcone e prevenire ulteriori chiusure di servizi. Gli stessi hanno individuato 4,8 milioni di euro "per il pagamento delle prestazioni rivolte ad attività di prevenzione negli ambienti di lavoro e di vita, a fronte di recente integrazione normativa".
Risorse che "inspiegabilmente la Regione non ha autorizzato l’impiego. Chiediamo pertanto che tale manovra venga autorizzata". In attesa di una risposta da parte della Regione, i sindacati hanno quindi deciso di sospendere lo stato di agitazione per 15 giorni. Tuttavia, se non verranno ottenute risposte concrete dall'Assessore alla sanità e dal Direttore Centrale salute, i lavoratori minacciano lo sciopero.
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