le riflessioni
Carenza di medici a Gorizia, Martina risponde al Distretto: «Siamo delusi»

All'indomani dell'incontro tra cittadini e il direttore del Distretto Alto Isontino, gli esponenti di Gorizia Attiva esprimono le loro perplessità su quanto emerso.
C’erano anche alcuni esponenti di Gorizia Attiva, l’associazione nata dall’esperienza della lista Martina sindaco, all’incontro di ieri tra cittadini e Distretto sanitario sui medici di base. A prendere la parola sono stati anche alcuni suoi esponenti, insieme ad altri goriziani, a partire dall’ex candidato a primo cittadino Pierpaolo Martina, esprimendo al termine del confronto “la delusione di essere stati convocati come cittadini per sentirsi dire che non ci sono medici e che le cause sono risalenti nel tempo”.
“Delusione - prosegue Martina - per sentirsi dire che chiedono ai cittadini aiuto per rendere attrattivo il servizio per i giovani medici di base dato che questi non trovano motivazioni ad assumere il ruolo di medici di medicina generale. Delusione per la conferma che l’Ambulatorio di assistenza primaria sperimentale (Asap) è un servizio sperimentale, avviato in tutta fretta per garantire i Livelli essenziali di assistenza altrimenti in pericolo considerata la cronicità della mancanza dei medici”.
“Le testimonianze portate da diverse persone presenti e quelle raccolte in queste settimane anche dalla nostra associazione - prosegue - evidenziano serie criticità nell’erogazione del servizio e la non corrispondenza delle informazioni fornite da Asugi nelle comunicazioni inviate agli assistiti a seguito del pensionamento del medico di medicina generale e il servizio Asap. Se siamo a questo punto è perché non si è provveduto per tempo a programmare la fase successiva al pensionamento (prevedibile) di un così grande numero di medici di famiglia”.
“Questo significa che, oltre ad Asugi, occorre appellarsi al livello superiore: la sanità regionale deve essere consapevole della criticità del servizio che Asugi riesce a fornire e, dato che il problema non è solo goriziano, deve fornire alle Aziende sanitarie i mezzi economici ma anche giuridici per poter garantire nuovamente un servizio pubblico di assistenza primaria realmente utile. Tale da non mettere i cittadini nella condizione di dover rivolgersi impropriamente al Pronto soccorso oppure di rassegnarsi a cercare una risposta nel Privato”.
A nome di Gorizia Attiva ha preso la parola anche Rossella Rizzatto, che ha aggiunto come “i medici presenti nelle Asap sono specializzandi che non conoscono le persone, non ci incontrano, non dispongono delle informazioni terapeutiche. Di fatto, non solo vene a mancare il rapporto fiduciario, ma viene di fatto impedita l’attività di diagnosi con prescrizioni terapeutiche, nel mio caso, completamente errate. Ritengo che la portata e gli effetti della problematica siano preminenti per la collettività”.
Il tutto “considerando che, da un lato, viene a mancare la facoltà di esercitare il diritto alla libera scelta del medico, dall’altro, la palese deficienza nell’organizzazione del servizio Asap non può gravare sul cittadino il quale contribuisce fiscalmente alla spesa sanitaria pubblica. In attesa che la politica si faccia carico di una soluzione efficace, si rende necessario investire maggiormente sulle professionalità presenti, ad esempio sgravando del carico burocratico dei piani terapeutici attivando un ufficio amministrativo che se ne occupi”.
L’esponente del sodalizio chiede anche che si ragioni “su benefit da proporre ai nuovi medici, come la sostituzione in caso di ferie e la copertura nella malattia offrendo loro un’assistente amministrativo che svolga le funzioni di segreteria”. All’incontro, erano anche presenti i consiglieri comunali del gruppo Martina sindaco Riccardo Stasi e Dario Baresi, così come esponenti di altre forze politiche e gruppi civici.
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