Carburante, ulteriore calo dei prezzi alle pompe nei distributori in Slovenia

Sono scattate oggi le nuove modifiche ai prezzi di carburante in Slovenia, ulteriore ribasso dei prezzi alle pompe d'oltreconfine per due settimane.

Sono scattate oggi le nuove modifiche ai prezzi di carburante in Slovenia. Con accise invariate, i costi massimi consentiti al dettaglio di benzina, gasolio e gpl da oggi martedì 18 giugno a lunedì primo luglio compreso saranno pari a 1,445 euro per litro di benzina, 1,455 euro per litro di gasolio e 1.089 euro per litro di gpl. Lo ha reso noto il governo di Lubiana, sancendo così un ulteriore ribasso dei prezzi alle pompe d'oltreconfine.

In conformità con il regolamento governativo sui prezzi di alcuni prodotti petroliferi, al di fuori dell'area delle autostrade e superstrade, i margini dei commercianti sono limitati e possono ammontare a un massimo di 0.0783 euro per litro di gasolio, 0.0794 euro per litro di benzina e 0,08 euro al litro per il gpl. I prezzi continueranno ad essere calcolati sulla base di una metodologia basata sull'andamento dei costi dei derivati ​​petroliferi sul mercato mondiale (fonte: inglese PLATT'S European Marketscan) e sull'andamento del cambio dollaro americano-euro.

A proseguire nella sua battaglia per una modifica degli sconti regionali è il gestore di distributore di Gorizia, Manuel Rizzi, evidenziando come, in molte stazioni di servizio, ci sia una discrepanza tra le modalità di erogazione del carburante comunicate all’Osservatorio Prezzi e quelle effettivamente praticate. Secondo la normativa, i gestori devono comunicare e applicare i prezzi per il servizio “self” ed in maniera volontaria la eventuale comunicazione dei prezzi per la modalità “servito” durante l’orario di apertura. Tuttavia, in alcuni distributori, il prezzo indicato come “self” sarebbe applicato anche per il servizio “servito”, creando una situazione di concorrenza sleale.

Inoltre, il gestore ha denunciato il fatto che sull’osservatorio e sul punto vendita i prezzi Self non dovrebbero essere simili a quelli del Servito. Segnalazioni inviate anche al ministro del Made in Italy Adolfo Urso, senza riscontro. Esprime quindi anche un forte disappunto nei confronti del governo Meloni, accusando i leader di non mantenere le promesse fatte ai cittadini riguardo alla trasparenza e alla legalità.

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