Quei 53 carabinieri morti sul Podgora, il silenzio dell'Arma nel Sacrario di Oslavia

Quei 53 carabinieri morti sul Podgora, il silenzio dell'Arma nel Sacrario di Oslavia

109 anni fa

Quei 53 carabinieri morti sul Podgora, il silenzio dell'Arma nel Sacrario di Oslavia

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 19 Lug 2024
Copertina per Quei 53 carabinieri morti sul Podgora, il silenzio dell'Arma nel Sacrario di Oslavia

Oggi l'omaggio dell'Arma a quanti caddero in prossimità della quota 240 del monte Calvario, dapprima in cimitero a Mossa e poi al Sacrario.

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Di quella “inutile strage” – come papa Benedetto XV definì, nel 1917, la Prima guerra mondiale nella sua Lettera ai capi dei popoli belligeranti – si continua a commemorare una serie di eventi che, in un modo o nell’altro, determinarono anche la storia di queste terre. In particolare, ricorre oggi il 109esimo anniversario della “Battaglia del Podgora”, un episodio chiave della storiografia militare avvenuto il 19 luglio del 1915, nel corso della seconda Battaglia dell’Isonzo.

Il sacrificio compiuto dagli uomini del II e III battaglione dei Carabinieri reali (53 morti, 143 feriti e 11 dispersi) valse alla Bandiera di guerra della Benemerita il conferimento della sua prima Medaglia d’oro al valore militare: la più prestigiosa decorazione militare italiana.

La cerimonia
Per rendere omaggio a quanti caddero in prossimità della quota 240 del monte Calvario, al cimitero di Mossa questa mattina il comandante della Legione carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, il generale di brigata Gabriele Vitagliano, accompagnato dal comandante provinciale dei carabinieri di Gorizia, il colonnello Massimiliano Bolis, e il comandante provinciale della Guardia di finanza di Gorizia, il colonnello Andrea Esposito, hanno deposto due cuscini di fiori, rispettivamente sul monumento-tomba che custodì temporaneamente le spoglie dei carabinieri caduti sul Calvario e che ora accoglie i resti di sette carabinieri caduti nella Seconda guerra mondiale, e sull’attigua tomba dei finanzieri, caduti anch’essi nella medesima battaglia.

Un mazzo di fiori è stato deposto anche sulla tomba del brigadiere Antonio Ferraro, deceduto nell’attentato dinamitardo di Peteano – il cui monumento nella frazione di Sagrado è stato imbrattato di vernice marrone proprio pochi giorni fa – e lì tumulato. Erano presenti alla cerimonia anche la sindaca di Mossa Emanuela Russian, il parroco Maurizio Qualizza, e i parenti del brigadiere Ferraro.

Le celebrazioni sono quindi proseguite al Sacrario militare di Oslavia, dove sono custodite le spoglie di oltre 57mila militari caduti nelle dodici Battaglie dell’Isonzo, con la deposizione di corone d’alloro da parte del comandante Vitagliano, della vicesindaca di Gorizia, Chiara Gatta, e dell’ispettore regionale dell’Associazione nazionale carabinieri, il generale di corpo d’armata Michele Cristoforo Ladislao. Gli onori ai caduti sono stati resi anche da una guardia d’onore di carabinieri in grande uniforme speciale, alla presenza del Gonfalone della città di Gorizia, decorato con la Medaglia d’oro al valor militare, del medagliere del “Nastro azzurro” e dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma isontine. Tra le varie autorità presenti c’erano anche il prefetto di Gorizia, Gabriele Ricciardi, e il presidente della V Commissione consiliare Diego Bernardis.

Il comandante della Legione carabinieri ha infine deposto un cuscino floreale alla base dei loculi, ubicati al terzo piano del sacrario, contenenti le spoglie dei carabinieri caduti nei combattimenti nei pressi della località di Podgora. A conclusione della cerimonia, il cappellano militare della Legione carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, don Albino D’Orlando, ha letto la “Preghiera del carabiniere” e impartito la benedizione ai presenti.

Il monte Calvario
Esclusa anche quest’anno, dal programma cerimoniale, l’area monumentale del monte Calvario dedicata proprio alla Battaglia del Podgora. Fino al 2022, infatti, la commemorazione principale aveva luogo proprio sul monte che fece da teatro ai cruenti scontri del 1915. Ma a seguito delle frane, che avevano reso di fatto impraticabile la strada d’accesso al monumento, è stato necessario modificare l’itinerario delle commemorazioni limitandolo solo a Mossa e a Oslavia.

Fa ben sperare quindi, in vista del prossimo anniversario (che sarà a cifra tonda), la concessione al Comune di Gorizia da parte della Regione di 300mila euro. Fondi tanto attesi dall’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi, in quanto destinati proprio agli interventi di mitigazione del rischio da frana sulla strada di accesso al monte Calvario.

Foto Daniele Tibaldicold-smooth-tasty

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