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Cara professoressa, il canto d'amore per la scuola di Beppe Casales a Sant'Andrea

Lo spettacolo mercoledì 13 dicembre in sala parrocchiale, l'opera di Don Milani letta da un bidello di oggi: un canto d'amore per la scuola pubblica.
Gianni è un bidello di una scuola italiana. Uno studente gli regala "Lettera a una professoressa" di Don Milani e i ragazzi di Barbiana. Nel libro Gianni trova la sua storia, scopre che tra la scuola che combatte Don Milani e la scuola attuale ci sono molte cose in comune, che la scuola pubblica italiana è cambiata, ma non così tanto. Parte da qui lo spettacolo "Cara professoressa" di e con Beppe Casales, in programma mercoledì 13 dicembre, alle 20.30 in sala parrocchiale di Sant'Andrea, in piazza Sant'Andrea 1 a Gorizia.
Gianni racconta la sua storia scolastica e umana, con tutte le pazzie e le paranoie di un adolescente, con la musica dei Nirvana e un amore non corrisposto, ma anche con tutte le difficoltà che la scuola nasconde. Perché la scuola italiana è ancora un luogo di umiliazione, di discriminazione e di ingiustizia. Poi però Gianni finisce per guardarsi attorno, come i ragazzi di Don Milani. E scopre che in Finlandia la scuola pubblica ha preso tutta un'altra strada, una strada di coraggio, di fiducia e responsabilità. Esattamente le cose che mancano alla scuola italiana.
"Cara professoressa" è un canto d'amore per la scuola pubblica. Beppe Casales lavora come attore professionista dal 1998.Ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Michela Cescon, Mirko Artuso. La sua ricerca artistica si concentra sul teatro di narrazione, un teatro popolare. Seguendo una continua ricerca di un linguaggio originale ha messo in scena “Salud”, “Einstein aveva ragione”, “Appunti per la rivoluzione”, “La spremuta - Rosarno, migranti, 'ndrangheta” (selezionato per il Torino Fringe Festival 2013 e vincitore del premio “LiNUTILE del teatro” 2013).
In bacheca anche "L'albero storto - una storia di trincea" (selezionato come miglior drammaturgia e finalista al Fringe Festival di Roma), "Welcome" (patrocinato da Amnesty International Italia), "Nazieuropa" (vincitore del bando Theatrical Mass 2019), "Cara professoressa" e "Il Monsone". Ha fatto parte di Crisi, laboratorio di scrittura permanente a cura di Fausto Paravidino, progetto del Teatro Valle Occupato. Lo spettacolo è organizzato e promosso dal Circolo ArciGong e Anpi Gorizia. Costo del biglietto: 10 euro (8 euro ridotto studenti). Prenotazioni tramite WhatsApp al numero 349 1648488.
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