Capriva, il mondo teatrale friulano fa il punto sullo stato dell’arte

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L'appuntamento

Capriva, il mondo teatrale friulano fa il punto sullo stato dell’arte

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 15 Apr 2023
Copertina per Capriva, il mondo teatrale friulano fa il punto sullo stato dell’arte

Riunione generale all'interno della Fieste da Patrie. Zanon, «Superiamo le divisioni interne per fare lavoro di squadra».

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Si è svolto questa mattina, nell’ambito della Fieste de Patrie dal Friûl, il convegno “Teatri furlan: il stât da l’art”. L’incontro è stato organizzato dal Teatri stabil furlan (Tsf), in collaborazione con l’Associazione teatrale friulana (Atf), come “una nuova occasione – così il direttore di Tsf Massimo Somaglino – per compiere un passo avanti a favore della cultura del teatro friulano”.

Moderati da Alessio Screm, sono intervenuti quasi tutti i rappresentanti degli stati generali del settore. Dopo i saluti del sindaco di casa Daniele Sergon, hanno infatti esposto le proprie relazioni Anna Pia Bernardis, presidente dell’Associazione Teatrale Friulana, l’autore e delegato della Società filologica friulana Gianluca Franco, la co-fondatrice del Laboratorio di scritture “Mateârium” nonché drammaturga in Germania Anna Gubiani, l’attore, autore e regista, oltre che fondatore del Teatro Incerto Claudio Moretti, il presidente della Fondazione “Teatro nuovo Giovanni da Udine” Giovanni Nistri, la presidente del Css Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia Rita Maffei, Paolo Patui, drammaturgo e storico del teatro e Massimo Somaglino, attore, regista e direttore artistico Teatri stabil furlan.

“Il ruolo del teatro, in Friuli, è sempre stato un mezzo importante per la salvaguardia della nostra lingua e cultura. Un ruolo – ha dichiarato il presidente di Tsf Lorenzo Zanon – che ritengo sia fondamentale continui ad avere. Per farlo è necessario adottare strategie nuove, capaci di garantirgli tale funzione. Momenti di confronto come questi, che mancavano da anni, sono dunque indispensabili, in particolare in un presente che ci conduce sempre più verso l'omologazione, mettendo a rischio proprio le realtà linguistiche e culturali piccole, come la nostra”.

Quindi l’esortazione di Zanon a “superare le divisioni interne per trovare nuove strade affinché il teatro friulano continui a essere uno strumento utile per la comunità del Friuli”. Un concetto condiviso da un po’ tutti i presenti, come Gubiani, che ha sottolineato la “necessità dello scambio verso l’esterno, facendo squadra per trovare nuove collaborazioni che rompano le regole convenzionali, guardando a generi diversi come la musica, la danza e il cabaret”.

Non sono mancate anche analisi sulla storia più e meno recente, con richiami a spettacoli di grande successo come il pasoliniano “I Turcs tal Friùl”, messo in scena nel 1976 con pochissime risorse. Un’opera che “fu capace di cogliere lo spirito del tempo – ha osservato Nistri – e per questo venne richiesta in tutta Italia”. Sempre secondo Nistri, “il Teatri stabil furlan può essere il tetto sotto cui far confluire tutte le risorse del settore e farlo arrivare a dimensione globale”.

Un obiettivo che, per essere raggiunto, deve superare alcuni ostacoli strutturali, come “la difficoltà – richiamata da Maffei – a innescare un ricambio generazionale in una regione in cui i giovani sono spinti migrare altrove”. Non solo, sempre la presidente del Css Teatro stabile di innovazione Fvg si è interrogata sulle ragioni per cui anche spettacoli di autori celebri come Giuseppe Battiston, per il solo fatto di essere prodotti in lingua friulana, circolino meno oltre i confini regionali, rispetto ad altri spettacoli dello stesso autore, ma in lingua italiana.

Accanto a questo si è voluto ricordare con forza che il teatro friulano non deve far ridere a tutti i costi: “Ciò ha molto a che vedere con l'immaginario friulano tout-court, sempre macchiettistico e vernacolare. Credo che questo, alla lunga, sia un vero e proprio impedimento allo svilupparsi di una vera arte teatrale in lingua friulana”, ha sottolineato Somaglino, trovando sponda anche negli altri relatori, compresa Bernardis, la quale ha descritto il teatro amatoriale come “un settore in buona salute che non vive alcun tipo di competizione con quello dei professionisti con cui, anzi, ama collaborare”.

All’organizzazione dell’evento – nel corso del quale sono emerse molteplici domande e di cui buona parte ha trovato risposta negli interventi svolti – hanno collaborato anche l’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), l’Istitût Ladin Furlan "Pre Checo Placerean" e il Comune di Capriva del Friuli.  

Fotoservizio Daniele Tibaldi. 

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