Capriva capitale del Friuli per un giorno, in dono la bandiera di Pellegrini

Capriva capitale del Friuli per un giorno, in dono la bandiera di Pellegrini

la celebrazione

Capriva capitale del Friuli per un giorno, in dono la bandiera di Pellegrini

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 17 Apr 2023
Copertina per Capriva capitale del Friuli per un giorno, in dono la bandiera di Pellegrini

La festa nel cuore del paese e nel centro civico. Oggi il 76% delle famiglie sceglie di far studiare friulano a scuola ai propri figli.

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È stata una domenica di festa a Capriva del Friuli, dove ieri mattina si è tenuta la quarantaseiesima edizione della Fieste de Patrie dal Friûl: la ricorrenza che ogni anno, il 3 di aprile, celebra la nascita dello Stato Patriarcale friulano. Un’istituzione che, dal 1077 fino al XV secolo, riunì il Friuli e molti altri territori in un unico organismo statuale, che per l’epoca raggiunse forme di organizzazione civile molto avanzate. Evento che è cominciato già alle 9.30 con l’esposizione della bandiera del Friuli in via Dante Alighieri e con la musica festosa della Banda di Cormons.

Il tutto è stato seguito dalla santa messa presso la chiesa parrocchiale, durante la quale hanno trovato spazio anche letture e preghiere in lingua tedesca e slovena, accompagnati dal gruppo “Polifonico Caprivese” e, alla conclusione, dagli “Scampanotadôrs del goriziano”. Tra le bandierine gialle e blu, colori del Friuli, e i sorrisi delle persone, i festeggiamenti sono poi proseguiti presso il Centro civico, dove i gruppi folcloristici “Michele Grion” e “Primavera” si sono esibiti davanti alla folla.

Al termine dell’esibizione c’è stata la solenne lettura della bolla imperiale, rigorosamente in friulano, dal gruppo storico “Città di Palmanova”. Momento emozionante è stato la presentazione della bandiera del Friuli, realizzata a mano dall’artista marchigiano Francesco Pellegrini, ispirandosi al drappo originale custodito presso il Museo del Duomo di Udine. “Ci sono voluti dieci mesi di ricerca approfondita - così l'autore -, studi sulle fotografie, una visione diretta della bandiera originale, che purtroppo versa in condizioni molto delicate e non si può toccare, studi sulle tecniche adottate all’epoca per capire come fosse stata realizzata in origine e tanto impegno".

"Sono occorse più di duecento ore di lavoro, e forse qualche diottria, per un risultato che si avvicina abbastanza fedelmente all’originale”. Quindi c’è stato la consegna di un riconoscimento a Lucia Follador, direttrice del coro “VocinVolo – Ritmea” di Udine, protagonista del video 2023 dell’Inno ufficiale del Friuli e, a catena, i discorsi delle molte autorità presenti. “Questa è una bella e grande occasione per la comunità di Capriva del Friuli, che è non molto numerosa per numero di residenti ma è grande per quanto riguarda identità culturale e tradizioni" ha commentato il sindaco Daniele Sergon.

"Un pensiero va poi alle istituzioni, che hanno l’obbligo morale di tramandare l’identità e l’appartenenza di essere friulani ai giovani del territorio”. Presente alla cerimonia civile anche il presidente di Anci Fvg Dorino Favot, che ha commentato: “Questo è un evento dove tornano a galla alcuni valori sopiti, ad esempio quelli della nostra identità, cultura e storia, per non dimenticare il fatto che i nostri avi hanno avuto la capacità civica di organizzarsi in modo lungimirante in un’istituzione. Noi siamo una terra di confine ed è un nostro punto di forza, che ci guida per andare avanti".

"Siamo una Regione a statuto speciale e dobbiamo ricordarci, specialmente noi come amministratori, di tenere accesa la luce del faro della friulanità, guardando al futuro, fatto di crescita e di successi”. 
"Ritengo sia importante creare momenti di riflessione sulla storia del Friuli, - ha sottolineato il presidente facente funzione dell'Arlef, Paolo Paron - pertanto le celebrazioni della Fieste e la ricorrenza del 3 aprile sono fondamentali, in quanto ci consentono di andare alle nostre radici, ma con un occhio sempre rivolto al futuro e alle nuove generazioni".

"Oggi il 76% delle famiglie sceglie di far studiare a scuola il friulano ai propri figli, e così facendo anche di consentire ai più piccoli di conoscere il passato e le tradizioni del territorio in cui vivono". 
Dopo il pranzo nella storica cornice di Villa Russiz, hanno chiuso la giornata due visite guidate: alle 15 alla Fondazione Villa Russiz e alle 16.30 al Castello di Spessa. 


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