Il caso
Capodanno senza botti a San Pier d'Isonzo, nodo sui controlli del vigile
L'ordinanza vieta i fuochi dal 30 dicembre a Capodanno, ma proprio a fine anno scade la convenzione per la polizia locale.
San Pier d’Isonzo si prepara alla Festa di Capodanno proibendo botti e spettacoli pirotecnici. Un’apposita ordinanza, infatti, è stata emanata negli scorsi giorni dall’amministrazione comunale sanpierina, “al fine di salvaguardare la quiete, la pubblica incolumità e anche nel rispetto e tutela di tutte le specie animali”, si legge nel documento.
Lo stesso vieta “a chiunque l'utilizzo di fuochi artificiali, petardi, botti, razzi, artifici pirotecnici e altri oggetti esplodenti e fortemente rumorosi non autorizzati dall'Amministrazione, durante le intere giornate del 30, 31 dicembre e 1° gennaio su tutto il territorio del Comune di San Pier d'Isonzo”.
“L'inosservanza della norma contenuta nella presente ordinanza verrà punita con le sanzioni previste dalle normative vigenti in materia e la vigilanza viene demandata agli organi competenti”, prosegue il documento.
Anche se il nodo sulla Polizia Urbana è ancora da sciogliere. La convenzione con il comune di Fogliano Redipuglia è in scadenza il 31.12 e da entrambi i lati sembra un’opzione non rinnovabile. “Il vigile stesso ha affermato che non riuscirebbe a proseguire a prestarsi anche da noi”, precisa il sindaco di San Pier d’Isonzo, Claudio Bignolin. “Stiamo vagliando tutte le ipotesi percorribili. Certo è che un vigile urbano solo per San Pier sarebbe il massimo anche per il servizio che si darebbe alle scuole ma non solo, alla cittadinanza intera, oltre che per far rispettare le ordinanze stesse. Altrimenti vuol dire scriverle e approvarle senza qualcuno che le faccia rispettare. Ma mancano le risorse per cui dovremo ricorrere ad altre convenzioni”.
Tornando, appunto, all’ordinanza “anti-botti”, Bignolin afferma di aver sposato “alcune sensibilità presenti all’interno del Consiglio Comunale. Avrei voluto predisporla solo per Capodanno ma sappiamo come funzionano queste giornate per cui espanderla anche ai giorni vicini ci è parso utile. Anche nel rispetto delle persone che vivono momenti difficili, e io l’ho provato: in quei momenti se non vuoi festeggiare devi essere libero di non farlo”, conclude Bignolin.
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