Capitale della Cultura, sguardi proiettati al futuro: speranze e attese della gente

Capitale della Cultura, sguardi proiettati al futuro: speranze e attese della gente

LE INTERVISTE

Capitale della Cultura, sguardi proiettati al futuro: speranze e attese della gente

Di Aleksija Primosig • Pubblicato il 08 Feb 2025
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L'aria di festa coinvolge tutti senza distinzioni, «finalmente ci fondiamo in un'unica cultura».

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L’inaugurazione della Capitale Europea della Cultura sta per arrivare alla sua tappa finale: moltissime le persone, gli artisti, le autorità e i volti che vi hanno preso parte. Ecco le opinioni di alcuni cittadini, sia da Gorizia, che da Nova Gorica, che hanno raccontato che cosa ne pensano di questa giornata e cosa si aspettano per il futuro.

«Penso che sia una cosa carina e simbolica, spero però che nel futuro porti ad un'apertura mentale delle persone da entrambi i lati e ad una migliore cooperazione – afferma un cittadino, che ha preferito restare anonimo, incontrato stamattina nel mezzo della sfilata a Gorizia – il progetto è buono, ma c'è ancora chi di tutte le età, è troppo chiuso mentalmente».

«Finalmente ci fondiamo in un'unica cultura – racconta entusiasta Elisabetta Ferluga – alla fine siamo tutti un po' sloveni, un po' italiani e un po' europei. Non c'è più quella distinzione su cosa si sia, uno o l'altro, siamo entrambi, siamo tutti insieme, ci mescoliamo e ci uniamo». Nel frattempo il corteo e la famosa sfera di Michelangelo Pistoletto superavano il valico in via San Gabriele. «Mi auguro accada ciò che ha scritto France Prešren, nella sua "Zdravljica", oggi inno nazionale sloveno – prosegue Elisabetta – “Žive naj vsi narodi, ki hrepene dočakat dan, da koder sonce hodi, prepir sveta bo preganjan da rojak prost bo vsak, ne vrag, le sosed bo mejak!”».

Lili Sturm si aspetta molta cultura di qualità da questo Go! 2025: «È appena iniziato, sembra buono. Un festival popolare, veramente senza confini. Spero rimanga così anche in futuro».

A Nova Gorica, un ragazzo che si è mantenuto anonimo dichiara: «Bellissimo, mi piace veramente tanto. Me veseli, da se nekaj dogaja, da je polno ljudi (Sono felice che stia accadendo qualcosa, che sia pieno di gente, NdR). Mi auguro che questo progetto porti un sacco di eventi, soprattutto culturali. Sono felice che non si parli solo di economia ed industria».

La sfilata del corteo nel centro di Gorizia ha lasciato nell’aria una grande carica di euforia e di aspettative. «Secondo me oggi è stato un successo, tanta gente, una bellissima – dice Alek Devetak, incontrato nel pomeriggio in piazza Vittoria – se questo è l'inizio sono molto felice, spero possa continuare così anche in futuro».

E ancora, Ajda Miška: «Auspico a molti buoni eventi e a qualcosa che rimanga anche in futuro, non solo per un anno, affinché si creino alcuni eventi e associazioni che possano continuare anche negli anni a venire. Upam, da bo to sodelovanje še dolgo trajalo. (Spero che questa cooperazione possa continuare, NdR)».

Hanno collaborato Agata Cragnolin e Federico De Giovannini

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