la denuncia
Il cantiere in via Brigata Etna minaccia gli antichi gelsi di Gorizia, l'appello per salvare gli alberi del confine

L'appello per difendere le piante secolari e i cippi storici dell'area, ultimi testimoni diretti del passato di confine e agricolo della città.
È un grido di allarme quello lanciato da residenti e attivisti ambientali a Gorizia. Tra via degli Scogli e via Brigata Etna, infatti, sarebbe a rischio la sopravvivenza dei gelsi secolari presenti ai bordi della strada. Negli ultimi mesi, infatti, il Consorzio di bonifica pianura isontina sta svolgendo nell’area dei lavori per l’interramento delle tubazioni per l’approvvigionamento dell’acqua d’uso agricolo e proprio ciò, secondo il gruppo di persone, rappresenta un grave pericolo per la sopravvivenza delle piante. Proprio ieri una loro delegazione si è recata in zona per fare un sopralluogo.
“A rischio sono i gelsi e i cippi storici di Gorizia - spiega Sonia Kucler, una delle più attive per cercare di evitare possibili danni all’ecosistema locale -, da oltre un mese sono al lavoro per segnalare alla Regione i primi come alberi monumentali da tutelare”. Oltre alla loro bellezza una volta in fiore, queste piante hanno un valore particolare per la zona perché storicamente delegati a delimitare i confini, certamente agricoli ma anche statali quando il Goriziano venne diviso dalla Cortina di ferro. Proprio i campi che si allungano verso nord sono ancora oggi detti “di Salcano”, come spiega Nevea Tommasi, una delle residenti.
“Siamo andati a verificare se queste piante rientrano nei criteri degli alberi monumentali - prosegue Kucler -, con 250 centimetri di circonferenza, ed è così per la gran parte di loro”. L’iter, però, è lungo e c’è il forte timore che si arrivi all’obiettivo quando questi saranno ormai abbattuti. Non è stato sufficiente nemmeno parlare con i vertici del Consorzio per avere chiare rassicurazioni che i gelsi non saranno toccati. Insieme a questo cantiere, c’è n’è anche un altro - gestito da Irisacqua - per l’allacciamento idrico delle abitazioni. “Avevamo avuto rassicurazione di ricevere il programma degli scavi ma ad oggi non abbiamo ricevuto nulla”.
Oltre al dove, però, fa paura anche la profondità: “Se vai rasente all’albero, è ovvio che lo uccidi. Un gelso è già stato asportato, a lato di via degli Scogli, mentre una bellissima boschetta in via dell’Angolo è stata in parte rasa al suolo per fare delle ispezioni”. L’appello, quindi, è quello di tutelare “quel minimo di paesaggio agrario rimasto, che altrimenti ha i giorni contati”. Dal Servizio verde municipale è stato riferito che i gelsi non sono del Comune, poiché presenti su terreno privato. Kucler e gli altri comunque non demordono: “All’interno del piano paesaggistico regionale sono previsti strumenti per risolvere emergenze come questa, ossia tutelando gli alberi notevoli”.
"Il 21 dicembre - prosegue l'attivista - ho parlato direttamente con il direttore del Consorzio, Daniele Luis, che mi ha spiegato che le opere sono state richieste direttamente da un gruppo di proprietari della zona, tramite il finanziamento della Camera di commercio. Il Consorzio ha poi affidato a una ditta esterna l'esecuzione del cantiere. Gli ho segnalato con foto circostanziate sia il disboscamento piuttosto invasivo nella via delle Sassaie, sia i cippi del pomerio della città di Gorizia che sono presenti numerosi". In regione esistono già altre esperienze "con cui ci si potrebbe mettere in contatto. Un esempio è il Comune di Basiliano, che ha realizzato un progetto sulla conservazione dei gelsi storici".
Lungo via Brigata Etna rimangono cinque di questi alberi, ma altrettanto importanti sono anche i vecchi cippi di confine. All’incrocio con via degli Scogli, proprio uno di questi appare spostato, accanto alle tracce di pneumatici che passano sopra anche alle radici di un albero lì accanto. Della vicenda si sta interessando anche Legambiente, con la presidente Anna Maria Tomasich che conferma che l’associazione “è molto attenta alla conservazione del verde urbano e del paesaggio rurale goriziano”. “Questa ormai è l’area verde più frequentata dai goriziani - evidenzia Tommasi -, non è giusto togliere queste piante che offrono un riparo dal sole d’estate”.
Nella foto: l'angolo tra via degli Scogli e via Brigata Etna.







Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
