l'intervento
Cantiere a Santa Elisabetta d’Ungheria, due mesi di lavori a Fogliano
Tra i finanziamenti ci sono sia l’8x1000 che i fondi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia secondo un bando vinto ancora nel 2019.
Sono iniziati i lavori di rifacimento e restauro della facciata e dei lati della chiesa parrocchiale di Santa Elisabetta d’Ungheria a Fogliano. Già da qualche giorno, infatti, le impalcature avvolgono l’edificio sacro che, in circa due mesi di lavoro, dovrebbe ripresentarsi all’intera comunità con un nuovo volto. Le tempistiche di conclusione saranno dettate non solo dalla manodopera ma anche dagli agenti atmosferici: “Se il tempo sarà clemente – commenta il parroco, don Giorgio Longo – le impalcature potrebbero essere tolte per la Madonna della Salute, il 21 novembre”.
In conto ci sono anche gli aumenti dei costi del materiale e la necessità di rifare interamente le malte, risalenti agli anni ’80: rispetto a una prima ipotesi, che prevedeva il rifacimento di circa il 40% dell’intonaco, ora è da rifare completamente.
Tra i finanziamenti ci sono sia l’8x1000 che i fondi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia secondo un bando vinto ancora nel 2019. L’importo totale è di 84.934,75 euro con data contrattuale di ultimazione lavori al 10 novembre 2023. Progettista architettonico e direzione lavori è l’architetto Claudio Meninno della Meninno Architects Srl di Gorizia mentre coordinatore della sicurezza in fase progettuale ed esecutiva è il geometra Alex Pelos dello Studio Tecnico Alex Pelos di Aiello del Friuli. L’impresa appaltatrice delle opere edili è la Braidot Egidio di Lucinico.
Dal punto di vista strutturale, come si legge dalla relazione tecnica della Meninno Architects, “l’analisi delle facciate ha messo in luce uno stato di degrado generalizzato relativamente alle facciate esterne dovuto agli agenti atmosferici e alla vetustà dei materiali di finitura superficiale, unitamente ad una carenza di interventi di manutenzione nel corso degli anni sommati a interventi puntuali di manutenzione non eseguiti a regola d’arte”.
L’intervento mirerà alla realizzazione di “interventi atti a ristrutturare le facciate esterne, con l’obiettivo di ripristinare le caratteristiche estetiche e funzionali delle finiture. Alla realizzazione dell’intonaco a calce per esterni dovrà seguire la stesura di un rivestimento con intonachino naturale ad azione antimuffa, applicato in una o più passate. Farà seguito il ciclo di pittura specifica a base di sol di silicati capace di uniformare visivamente i supporti di diversa natura”, si legge ancora nella relazione.
Tra gli interventi anche l’analisi della struttura lignea della cantoria – con l’organo più antico dell’arcidiocesi ancora funzionante, un Pietro Nachini del 1730 – e la sostituzione di alcuni gradini della scala lignea tramite cui si accede alla cantoria stessa.
“Dopo questi lavori ci attende la risposta per la domanda di contributo per gli interni e per il campanile – conclude don Giorgio che è anche parroco a San Pier d’Isonzo – e l’avvio del cantiere al campanile di San Pier, anch’esso bisognoso di alcune attenzioni”.
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