il cantiere
Lavori ai Giardini pubblici di Gorizia, emerge una stanza sotterranea alta 3 metri

Riemersa la copertura di quella che appare una stanza, alta circa 2,70 metri e lunga una decina di metri. Sul posto anche gli speleologi.
Dagli scavi dei lavori dei Giardini pubblici di Gorizia è emersa una "sorpresa" sotterranea. Nel cantiere sul controviale di via Petrarca, infatti, l'escavatrice ha rilevato la presenza della copertura di quella che appare una stanza, alta circa 2,70 metri e lungo una decina di metri, già in passato interessato dal passaggio di una tubazione di scarico proveniente dal centro del giardino, sorretta da una colonna di mattoni. Un rilevamento fatto a inizio luglio, mentre i referenti dell'opera stavano perlustrando la galleria della vecchia grapa, che corre parallela alla stessa via e arriva fino alla Valletta del Corno.
Insieme a loro c'era anche il presidente del Centro ricerche carsiche Seppenhofer, Maurizio Tavagnutti. Accedendo da una botola in pietra al centro del controviale, spiega la relazione dei tecnici presentata al Comune di Gorizia, dopo una breve discesa il gruppo è entrato in un pertugio molto basso che immette nel canale. È stato accertato che diverse griglie del controviale scaricano direttamente nel canale, percorso nell’ambito del sopralluogo per circa una ventina di metri in entrambe le direzioni. La relazione relativa al sopralluogo, insieme a foto e planimetrie, è stata inviata alla Sovrintendenza alla belle arti, nel caso ritenesse opportuno visionare il manufatto.
«Per la realizzazione di molte opere pubbliche - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Sarah Filisetti - si rendono necessari approfondimenti e indagini come quelli che si sono svolti ai Giardini pubblici. Si tratta di attività ordinarie per le imprese che svolgono lavori nel centro cittadino o in aree ricche di storia. Le indicazioni che emergono da questi approfondimenti sono essenziali alla prosecuzione delle attività di cantiere e in questo caso non sono state rilevate criticità per il progetto». Dal canto suo, lo speleologo Tavagnutti si è posto l'interrogativo a cosa fosse destinata quella struttura: «Esaminando vecchie foto, non mi risulta che ci fossero costruzioni in quel punto».
Nel frattempo proseguono i lavori del secondo lotto per riqualificare i giardini. Dopo che nella prima tranche di lavori i sentieri, le panchine e le aiuole nella parte retrostante sono stati riportati alla configurazione originaria sulla base di un rilievo del 1900, ora gli operai si stanno concentrando sui controviali di via Dante e di via Petrarca. Oltre al rifacimento della pavimentazione con il porfido dei controviali appunto, il cantiere include anche l’area circostante la fontana del Giulay con le quattro aiuole quadrangolari che la circondano. È previsto anche il collocamento degli stessi lampioni a lanterna di corso Verdi, con proiettori di luce che renderanno più scenografica la visuale.
Inoltre, ci sarà l’implementazione della video sorveglianza, e in via Cadorna saranno collocati dei servizi igienici automatici funzionanti 24 ore su 24. Il sopralluogo fatto giorni fa è avvenuto alla presenza (tra gli altri) del direttore dei lavori Gianfranco Franchi, di Pierpaolo Pischiutta in qualità di Rup per il Comune di Gorizia e con l’assistenza della ditta appaltatrice.
Foto Maurizio Tavagnutti
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