Cantiere durato 7 anni, aperto al traffico il nuovo ponte sul Torre di Viscone

Cantiere durato 7 anni, aperto al traffico il nuovo ponte sul Torre di Viscone

il viadotto

Cantiere durato 7 anni, aperto al traffico il nuovo ponte sul Torre di Viscone

Di Redazione • Pubblicato il 21 Giu 2024
Copertina per Cantiere durato 7 anni, aperto al traffico il nuovo ponte sul Torre di Viscone

L'apertura è avvenuta con una certa sorpresa, poiché non era stato comunicato il giorno esatto dell'inaugurazione. Spesi circa 21 milioni di euro.

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Dopo ormai sette anni di attesa, il nuovo ponte sul torrente Torre a Viscone è finalmente aperto al traffico. Da mercoledì mattina, il viadotto è operativo (seppur in modalità provvisoria), chiudendo definitivamente l'accesso al vecchio ponte che per decenni ha collegato l'area di Palmanova con quella del Triangolo della sedia. L'apertura è avvenuta con una certa sorpresa, poiché non era stato comunicato il giorno esatto dell'inaugurazione.

La storia del nuovo ponte inizia nel marzo 2017, quando l'allora presidente della Regione Debora Serracchiani e la sindaca Raffaella Perusin posarono la prima pietra del progetto, del valore iniziale di 17 milioni di euro (su circa 30 di opere complessive). Tuttavia, nel dicembre 2018, il cantiere subì una brusca battuta d'arresto: uno dei tubolari principali aveva ceduto, complicando ulteriormente la realizzazione dell'opera. A peggiorare la situazione, la Omba Impianti di Vicenza, incaricata della costruzione, entrò in liquidazione.

La Icop di Basiliano subentrò nella gestione del cantiere, affrontando il difficile compito di salvare quanto era già stato realizzato. Alla fine, ben 335 tubolari difettosi su circa un migliaio sono stati individuati e sostituiti, con una spesa aggiuntiva di 4 milioni di euro. L'apertura del nuovo ponte rappresenta un grande sollievo per i residenti e per la società Autostrade Alto Adriatico, che ha seguito l'opera come parte del progetto della terza corsia dell'autostrada A4.

Lungo 665 metri con una piattaforma stradale larga 10,50 metri, è corredato da un lato da un marciapiede di 1,5 metri e dall’altro da una pista ciclabile di 2,85 metri. Il manufatto, che poggia su 14 pile e due spalle ed è realizzato con una struttura reticolare metallica che contribuisce ad esaltare la trasparenza, sostituirà l’attuale ponte ormai inadatto a sostenere l’attuale traffico, in particolare il passaggio dei mezzi pesanti e dei trasporti eccezionali che quotidianamente provengono e arrivano dal distretto produttivo della sedia.

Il viadotto rappresenta il completamento del primo lotto della riqualificazione dell'ex provinciale 50, il cui primo tratto era già stato completato a fine 2019, con l’allargamento – dagli attuali 7 metri ai 9,50 metri – per circa 800 metri della sede stradale nel tratto compreso tra via Remis, in comune di San Vito al Torre, e l'ex provinciale 2. Eseguito anche la realizzazione di una controstrada a servizio dell’adiacente zona industriale di Nogaredo al Torre in affiancamento alla viabilità principale; tre nuove rotatorie di raccordo con la viabilità esistente in sostituzione dei preesistenti incroci e la costruzione di una pista ciclopedonale lungo tutto l’intervento larga circa 2,5 metri.

Più impegnativa e complessa è stata invece la costruzione del ponte, a causa di vicissitudini (fallimento di un’azienda nell’associazione temporanea di impreese che si è aggiudicata la gara e rottura di una tubazione dell’impalcato metallico avvenuto a fine 2018) alle quali il Commissario delegato per l’emergenza dell’Autostrada A4, l’attuale Società Autostrade Alto Adriatico (ex Autovie Venete) in sinergia con l’azienda Icop hanno posto rimedio. Un lungo periodo di stop è stato necessario per consentire lo svolgimento da parte del Commissario Delegato di accurate indagini volte a risalire alle cause che avevano generato la rottura dell’elemento tubolare, per far fronte all’accertamento tecnico preventivo avviato dall’impresa esecutrice.

Confermato la non conformità dei tubolari ai requisiti di norma e di progetto, si è trovata la soluzione più adeguata per eseguire il complesso lavoro di sostituzione di sostituzione di tutti i tubolari metallici risultati non conformi. Riavviato l’iter, a partire da aprile 2022 sono iniziate le sostituzioni di 335 tubolari metallici, operazione che si è conclusa nella primavera del 2023. Sono seguite quindi le prove di collaudo statiche sulle 15 campate del ponte che hanno dato esito positivo e successivamente sono state portate a termine le ultime fasi di lavorazione.

Il neo-sindaco Carlo Schiff ha espresso soddisfazione per la conclusione dei lavori, sottolineando l'importanza di liberare il centro abitato dal passaggio di mezzi pesanti e del trasporto pubblico, che non potevano più transitare sulla vecchia struttura per ragioni di sicurezza. Nelle prossime settimane, il vecchio viadotto verrà demolito, lasciando spazio esclusivamente al nuovo ponte, dotato anche di piste ciclabili in fase di completamento.

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