la celebrazione
Canti e un fiume di luci, la Via Crucis scandita dai perché dei bambini a Gorizia
Rinnovato ieri l’appuntamento che segna il momento culminante della passione cristiana, circa 300 persone in cammino fino a Borgo Castello.
Il fiume di candele accese è tornato a scorrere ieri sera nel centro di Gorizia, portando circa 300 persone da piazza Vittoria ai piedi del Castello per la Via Crucis. Rinnovato l’appuntamento che segna il momento culminante della passione cristiana, prima della celebrazione di Pasqua che attende la comunità cattolica. Insieme ai gruppi scout della città e ai volontari delle parrocchie, il gruppo è partito alle 20.30 da davanti la chiesa di Sant’Ignazio, incamminandosi così per via Rastello e la salita D’Annunzio.
A scandire il cammino sono stati i canti dei ragazzi, fino all’arrivo in piazzale Seghizzi, dopo aver ricevuto dagli stessi scout un chiodo simbolo della crocifissione. Quest’anno, gli organizzatori hanno scelto di dedicare la processione ai gesti quotidiani, invitando i partecipanti a scambiarsi una stretta di mano o un abbraccio durante le diverse tappe. Tutte, peraltro, contraddistinte da domande che i più piccoli hanno letto. Incuriosito dalla scelta di porsi dei quesiti è stato anche l’arcivescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli.
«Le domande ci accompagnano sempre - ha commentato il presule davanti ai presenti - tutti passiamo dall’età dei ‘perché’. La cosa mi ha incuriosito e mi sono chiesto se oggi, nel nostro mondo, ci sono più domande o risposte? Peraltro è una domanda anche questa. Allora ho fatto una prova e ho interrogato l’Intelligenza artificiale, che ti da risposte incredibili. L’anno scorso, un pezzo del mio intervento all’Assemblea diocesana l’ho fatto chiedendo a ChatGpt come far ripartire una comunità cristiana bloccata dal Covid».
«Quindi risposte ne abbiamo tantissime - ha proseguito il prelato - e più domande facciamo, più risposte abbiamo. Questa sera abbiamo camminato e alcuni gruppi ci hanno proposto dei gesti semplici. Forse le risposte e domande vere sono quelle che camminano e che ci coinvolgono. Ai primi discepoli, Gesù ha detto ‘venite e vedete’». Per l’arcivescovo, quindi, «la domanda vera mette in moto la nostra libertà. E anche le risposte le si cercano compiendo dei piccoli gesti», ricordando anche la sua visita in carcere per la Via Crucis.
Fuori da via Barzellini, invece, ha raccontato il gesto del giardiniere che ieri ha tagliato il prato dell’Arcivescovado senza toccare i fiori, al contrario dell’anno scorso: «Un gesto di grande gentilezza e attenzione, la nostra vita è fatta di questo. Anche la conversione avviene quando ci sono piccoli gesti». Oggi, le celebrazioni proseguiranno alle 21 con la Veglia in Cattedrale, celebrata dall’arcivescovo e in contemporanea anche a Sant'Anna, San Rocco e dalle Clarisse. A Pasqua, il Resurexit si terrà in sloveno alle 6.30 in Cattedrale.
La versione in italiano sarà alle 9, 11.30 e 19. Le celebrazioni del giorno della Resurrezione proseguiranno a Sant’Ignazio alle 10, a Sant’Anna alle 8 e alle 10, a San Rocco alle 8.30 (a seguire la processione del Resurrexit alle 9.30), dai Cappuccini: alle 8 e alle 10, e dalle Clarisse alle 7.30. Nelle celebrazioni del mattino viene benedetto il pane portato da casa, oltre che essere distribuito un piccolo pane simbolico. Da segnalare poi che, alle liturgie presiedute dal vescovo, canterà la Cappella Metropolitana diretta da Fulvio Madotto.
Foto Sergio Marini
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.