Adottati e poi abbandonati, aumentano i casi nel canile di Gorizia

Adottati e poi abbandonati, aumentano i casi nel canile di Gorizia

l'allarme

Adottati e poi abbandonati, aumentano i casi nel canile di Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 17 Gen 2023
Copertina per Adottati e poi abbandonati, aumentano i casi nel canile di Gorizia

L'appello della presidente dell'associazione La Cuccia: «Servono corsi di formazione per chi adotta un cane».

Condividi
Tempo di lettura

Una situazione preoccupante e che tende ad aggravarsi, configurandosi tanto come un peso per le casse comunali quanto come un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. L’allarme riguarda i canili di Dobbia e Lucinico, dove convivono trentasei cani abbandonati, la maggior parte dei quali appartengono a razze che, per brevità di termini, definiremo “pericolose”. Per sensibilizzare la popolazione, l’associazione La Cuccia - che gestisce entrambe le strutture grazie a un nutrito numero di volontari - qualche giorno fa ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video in cui spiega a che punto siamo e cosa poter fare per risolvere il problema.

"Il video - spiega la presidente Laura Grassi – vuol dimostrare che siamo in una fase in via di peggioramento. Negli ultimi anni è infatti aumento il numero di cani problematici che vengono accolti nelle case ma che poi, a un certo punto, vengono portati in canile. E qui restano: mentre eravamo abituati a gestire un continuo turn over, adesso ci troviamo di fronte a un blocco perché sono cani che poi nessuno adotta e che sono quindi destinati a rimanere da noi per dieci o più anni. Sono animali che pesano sulla comunità - prosegue la presidente - perché i Comuni si sobbarcano anche volentieri le spese per il loro mantenimentoma stiamo parlando di circa 2.000 euro all’anno a cui va aggiunta una cifra simile che viene stanziata dall’associazione".

"Si tratta di somme investite per il cibo - rimarca - ma anche per i veterinari comportamentisti che si occupano di questi cani: hanno nel proprio dna l’aggressività verso i simili, l’asocialità verso chi è al di fuori della cerchia familiare e l’obiettivo è quindi quello di renderli indifferenti verso gli altri cani". Ma quali sono i motivi per cui c’è stato un aumento di accoglienza di questi cani nelle famiglie e come mai poi vengono rifiutati? "Onestamente non ne ho idea: forse perché sono cani imponenti e andare a passeggio con uno di loro permette di fare una bella figura. Però le dimensioni di questi animali, nati per correre nelle praterie, non gli permettono per esempio di accontentarsi dell’area di sgambamento".

"Così subentrano i problemi di gestione perché semplicemente ci si rende conto che il cane ha bisogno di maggiore spazio oppure frequenti sono i casi in cui, alla nascita di un bambino, si teme possa essere pericoloso". Come prepararsi allora se si è deciso di accogliere un cane di grandi dimensioni e dal carattere difficile? "Fondamentale è l’informazione. Bisogna essere pienamente consapevoli che quando si prende un cucciolo di pitbull o un pastore dell’Asia dovremo investire tempo ed energie per gestirne le caratteristiche di razza. Per questo sarebbe indispensabile che i futuri proprietari venissero formati con dei corsi promossi possibilmente dalla Regione in modo da avere un’uniformità di condotta nei vari comuni".

"Il Friuli Venezia Giulia è sempre stato all’avanguardia in questo senso, tanto da avere un sistema di tutela degli animali che ci viene invidiato in tutta Italia: sarebbe opportuno se adesso istituisse un patentino per chi voglia accogliere un cane “difficile”. Si tratterebbe di adottare un sistema già in uso a Parma e Milano, una sorta di nullaosta rilasciato a chi abbia frequentato un corso di formazione obbligatorio. Prendere un cane del genere è una scelta irresponsabile che grava sulla collettività - conclude Grassi. Può diventare un problema di sicurezza pubblica ed è un peso per le casse comunali: per questo se le persone non riescono ad acquisire consapevolezza è giusto che intervenga l’obbligo della legge".

Foto di archivio

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione