Campus scolastico nell'ex ospedale di Gorizia, la variante arriva in Aula

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Campus scolastico nell'ex ospedale di Gorizia, la variante arriva in Aula

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Mag 2024
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Lunedì il doppio appuntamento in consiglio comunale sulla variante urbanistica, la progettazione sarà affidata all'Edr. Opera da oltre 35 milioni di euro.

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Sarà un consiglio comunale in due tempi, quello che si preannuncia per lunedì 6 maggio a Gorizia. Il punto centrale del dibattito sarà il futuro campus scolastico di via Vittorio Veneto, laddove ancora oggi si trova l’ex ospedale civile. Un progetto che richiederà alcuni anni per essere completamente realizzato, come già preannunciato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante, la quale sarà ospite in aula lunedì mattina per rispondere alle domande dei consiglieri presenti. Con lei anche la dirigente dell'Edr, Lara Carlot.

La giornata inizierà infatti alle 10, con la riunione dedicata al piano dal valore complessivo di oltre 35 milioni di euro. È infatti prevista la demolizione dell’attuale edificio - soluzione che ha provocato la nascita di un comitato contrario - con una spesa di 4,3 milioni di euro, per poi realizzare le future sedi dei licei Slataper e Itis Galilei-Fermi-Pacassi. Per ora, la progettazione prevede solo la prima scuola, mentre il masterplan generale ha già individuato le possibili soluzioni per entrambe le realtà.

Mercoledì scorso, la competente commissione consiliare ha discusso la variante urbanistica regionale, passaggio obbligatorio che precede l’avvio della fase di progettazione del nuovo centro. Una progettazione di cui sarà chiamata a farsi carico l’Ente di decentramento regionale (Edr) di Gorizia, che ha ottenuto a titolo gratuito dall’Asugi il trasferimento degli immobili dell’inutilizzato complesso sanitario, «al fine - si legge nella legge regionale 15 del 7 novembre 2022 - di realizzare nuove scuole e strutture connesse allo svolgimento delle attività scolastiche».

Come sottolinea la vicesindaca con delega all’Urbanistica, Chiara Gatta, «i commissari mercoledì e poi i consiglieri comunali in seconda battuta non saranno chiamati a esprimersi su masterplan o progetti legati al futuro polo scolastico. Il Comune in questa fase è chiamato a fornire semplicemente lo strumento urbanistico che precede la fase dell’iter progettuale, di cui dovrà occuparsi materialmente l’Edr». Di fatto, quindi, la variante al Piano regolatore prevede una nuova riclassificazione dell’area, stralciando le previsioni sugli scambi commerciali.

La nuova destinazione d’uso sarà in favore “dei servizi urbani e dei grandi servizi”, come riporta tecnicamente la delibera. Nell’ultima legge omnibus, inoltre, il Consiglio regionale ha approvato la cessione da parte di Asugi alla Demanio idrico della Regione della proprietà degli immobili che costituiscono il tratto del torrente Vertoibizza, limitrofo all’ex ospedale. Lo scorso aprile, quindi, il consiglio comunale aveva approvato una delibera d’indirizzo con la quale venivano determinate le direttive per la formazione della variante al Piano regolatore.

Per poter approdare in commissione e poi in aula, il documento urbanistico doveva ottenere il placet della Conferenza dei servizi avviata il 14 dicembre 2023 coinvolgendo numerosi soggetti: Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi orientali, Ministero della Cultura, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Regione, Edr, Agenzia delle Dogane, Arpa Fvg, Asugi, Irisacqua, AcegasApsAmga, Heraluce, Apt, Isontina Ambiente e servizi del Comune.

Gatta, che detiene anche la delega all’Istruzione, rimarca quindi che «Gorizia, con questo progetto, getta le basi per rafforzare la già eccellente proposta formativa delle nostre scuole superiori: un’eccellenza che merita, in prospettiva, di poter godere di infrastrutture adatte, all’avanguardia con i tempi, capaci di costituire un plusvalore rispetto all’offerta didattica, attraendo così ancor più studenti da fuori città e fuori provincia. Penso alla mensa, alla possibilità di insediare laboratori innovativi e all’ampio auditorium».

Servizi che potranno «fungere da polo di riferimento per grandi iniziative legate alla formazione e alla cultura, con un occhio di riguardo alla transfrontalierità», conclude l’esponente della giunta. Dopo la prima parentesi alle 10, quindi, la discussione in aula si sposterà al pomeriggio dalle 16. Dopo le interrogazioni, infatti, si aprirà il dibattito più ampio sulla variante 52. A chiudere la seduta saranno due mozioni: la prima di Giulia Roldo sulla segnalazione e monitoraggio dei lavori pubblici; la seconda di Laura Fasiolo sul contratto di Fiume Isonzo. 


Foto Tibaldi

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