Le campane suonano l'allarme, il segnale tra le fiamme del Carso

Il suono dal campanile per avvertire la popolazione, recuperati 37 ordigni a Lokvica.

Suoni d’altri tempi, arcaici, antichi. Sono le campane suonate nuovamente “a martello”, ovvero per segnalare un’emergenza, in questi giorni di incendi. Prima a Jamiano, con i colpi incessanti suonati dalla torre della chiesa di Sant’Antonio per richiamare i cittadini all’ordine prima di essere evacuati dalle proprie abitazioni per l’incessante avanzare delle fiamme.

Ancora, ieri a Renče e a Miren, con le fiamme voraci che hanno fatto capolino ancora una volta sulla cima del monte e che hanno proseguito il proprio cammino verso valle lambendo prima il santuario di Mirenski Grad, Monte Grado di Merna, e, il giorno seguente, gli abitati vicini. Hanno suonato, le campane, per dare un segnale non positivo ma, comunque, comunitario.

E stamattina i vigili del fuoco sloveni, i gasilci credenti e non, sono saliti sul campanile del santuario per far rintoccare nuovamente le campane, stavolta in segno di festa e di riconoscenza per il salvataggio del santuario e dei vari paesi, anche se il lavoro continua a proseguire alacremente per salvare quanto più Carso possibile. Al netto anche degli ordigni bellici inesplosi che continuano a riemergere dal suolo.

Poco dopo la mezzanotte di oggi, i membri dell'Unità statale per il recupero degli ordigni del Litorale settentrionale sono infatti intervenuti nell'area di Lokvica, nel comune di Miren-Kostanjevica. Lì un cittadino aveva notato un gran numero di reperti, ancora pericolosamente integri. Gli artificieri hanno identificato e conservato correttamente il tutto, fino alla distruzione di 37 pezzi di ordigni del periodo della Prima guerra mondiale.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.