Il primo vaccino
Iniziata la campagna vaccinale anti-covid, Ariella Breda di Monfalcone la prima in FVG ad averlo fatto

Iniziate alle 9 le operazioni presso la sede della Protezione civile di Palmanova, in concomitanza con tutta Europa.
È iniziata questa mattina alle 9, presso la sede della Protezione civile di Palmanova, la campagna vaccinale anti-Covid in Friuli Venezia Giulia. In concomitanta con tutti gli altri Stati dell'Unione europea, quindi, anche in regione si inaugurerà la cura nel giorno simbolico scelto da Bruxelles, per poi proseguire nelle settimane successive. La prima persona sottoposta è stata Ariella Breda (nella foto), dottoressa di Monfalcone e in servio a Gorizia nel dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina (Asugi), la stessa che a febbraio scoprì il primo caso positivo in regione.
In quel caso si trattava di un cinquantenne di Gorizia che aveva contratto il virus all'ospedale di Treviso, dopo esservi recato in visita a un parente ricoverato per altre patologie. Ad assistere all'evento anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore con delela alla sanità, Riccardo Riccardi. Per l'occasione, il comando operativo è stato decorato con la grafica del fiore che contraddistinguerà i centri vaccinali nei prossimi mesi. L'elenco delle prenotazioni deve ancora essere aperto, non appena il commissario nazionale per l'emergenza Domenico Arcuri comunicherà la data di arrivo delle nuove dosi.
Come già riferito dallo stesso vicegovernatore con delega alla sanità, un carico è in arrivo tra il 28 dicembre e il 4 gennaio. Le prime 50mila dosi saranno destinate ad operatori sanitari ed ospiti delle residenze per anziani. In tutto, saranno 265 i primi. Quello di Palmanova, in ogni caso, sarà un avvio simbolico della campagna vaccinale, per poi proseguire da gennaio nelle strutture appositamente create a Trieste, Monfalcone, Udine, Pordenone e Tolmezzo. Sempre nei prossimi giorni, saranno in distribuzione ad Asugi anche 1.200 dosi di vaccino antinfluenzale.
Per quanto riguarda le fiale anti-coronavirus, il carico è arrivato nella prima mattinata con un volo presso l'aeroporto di Rivolto, casa delle Frecce Tricolori, direttamente dall’ospedale Spallanzani di Roma. La distribuzione sul territorio nazionale era già stata stabilita nei giorni scorsi secondo i criteri di priorità e dalla base militare si è quindi spostato quindi al quartier generale della Protezione civile. Il carico è arrivato scortato dalle forze dell'ordine e collocato negli spazi appositamente predisposti nella struttura. Le operazioni stanno procedendo senza intoppi. "Ho sentito questa mattina il ministro Speranza - ha dichiarato davanti alle telecamere Fedriga - che dovrebbero arrivare tra il 30 e 31 dicembre le dosi 'ordinarie' del vaccino in tutte le regioni.
"Non è indifferente - prosegue - la notizia di oggi che Astrazenica avrà in tempi rapidi l'ok dell'Ema (l'Agenza europea del farmaco, ndr). L'aziende ha dichiarato che anche il suo vaccino copre al 95% - e al 100% per i sintomi gravi - e ci auguriamo che ciò possa avvenire. In questo modo, cambia totalmente la quantità di vaccini a disposizione per tutti i Paesi, Italia compresa. A seconda delle dosi che arrivano, dovremo fare anche il piano per il richiamo, che non è indifferente: se ne arriveranno a sufficienza bene, altrimenti dovremo usare quelle che già abbiamo anche per il richiamo. Altrimenti sarebbe buttare via la prima dose. Il 6 gennaio arriverà invece l'ok per il vaccino di Moderna".
"Domani partirà il nuovo carico dal Belgio - ha spiegato Riccardi -, speriamo di aprire la lista di prenotazione già domani". Le operazioni iniziali si terranno in cinque nosocomi della regione (Trieste, Monfalcone, Udine, Pordenone e Tolmezzo), mentre le nuove somministrazioni dovrebbero partire nei primi giorni del 2021. Sono attese 58mila dosi. "Dipende da quando ci arriveranno - sottolinea ancora Fedriga -, noi siamo subito pronti". Per quanto riguarda il personale medico-infermieristico, invece, le carenze ci sono: "Stiamo usando persone che prima facevano altro. Il sistema è sotto pressione, prima arriva il supporto con personale ulteriore e meglio sarà". Per quanto riguarda la formazione specifica, ulteriori medici e infermieri stanno seguendo i corsi di abilitazione.


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