Cade dal nido e rimane da solo, salvato un piccolo cuculo in centro a Gorizia

Cade dal nido e rimane da solo, salvato un piccolo cuculo in centro a Gorizia

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Cade dal nido e rimane da solo, salvato un piccolo cuculo in centro a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 17 Lug 2024
Copertina per Cade dal nido e rimane da solo, salvato un piccolo cuculo in centro a Gorizia

L'animale è stato salvato da un volontario dell’Arca nella prima serata di ieri, portato nel centro fauna selvatica ed esotica di Terranova.

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Abbandonato ancora prima di venire alla luce. È questo, il duro destino del cuculo, le cui uova vengono deposte nei nidi di altri uccelli senza che il genitore se ne curi. È stato salvato da un volontario dell’Arca nella prima serata di ieri, il pullo di cuculo caduto da un nido nel giardino di un privato a due passi da piazza Vittoria a Gorizia. Trasportato presso il centro di recupero della fauna selvatica ed esotica di Terranova, al momento riceve le cure di collaboratori e volontari dell’organizzazione gestita da Damiano Baradel, ancora in attesa di ricevere un nome.

Se l’estate è il momento delle partenze - con l’auspicio che non si abbandonino i propri amici da compagnia sull’autostrada o altrove – il periodo estivo coincide anche con quello dell’involo per molti uccelli selvatici, fra cui il Cuculus canorus. Ad aver fortuna, i piccoli vengono imbeccati dai genitori adottivi – nel goriziano codirossi, mentre nell’area di Grado cannareccioni e cannaiole - spesso a svantaggio della nidiata originaria, anche se il momento più rischioso è l’involo, quando spiccano il primo tentativo di innalzarsi nel cielo.

«Una volta che cadono giù dal nido in genere non vengono seguiti dai genitori adottivi, quindi l’unico modo per salvarlo è contattarci», spiegano i referenti dell’ente di Assistenza recupero cura animali della fauna selvatica (Arca) che collabora con la Guardia forestale. «Arca è un’azienda privata che lavora in comunicazione con il Friuli Venezia Giulia – spiega il titolare Fabrizio Bressan – Siamo riusciti a vincere un affidamento europeo e forniamo alla regione un servizio di soccorso per animali feriti o deceduti. Per farlo, ci avvaliamo di una piattaforma regionale all’interno della quale viene aperta una scheda fino al report conclusivo».

Si tratta di un servizio attivo in maniera continuativa su Trieste, mentre con orari frazionati su Gorizia e provincia, i cui interventi sono concentrati nel periodo primaverile ed estivo, in concomitanza del periodo riproduttivo. «A Gorizia il servizio viene effettuato da Arca nei giorni festivi e feriali dalle 16 alle 8 del mattino, per poi essere seguito dalle 8 del mattino alle 16 dalla Guardia forestale – precisa il direttore dell’Ispettorato forestale per Trieste e Gorizia, Paolo Benedetti – Il recupero riguarda tutte le specie, sia avifauna che mammiferi come cinghiali, cervi o caprioli».

Il furgone attrezzato con retini e gabbie, Alessandro entra con i guanti nel giardino per recuperare il piccolo cuculo accoccolato nella siepe, per poi metterlo al riparo nel trasportino. «Noi ci occupiamo solo del trasporto fino al centro», specifica raccogliendo con cautela l’animale dopo aver salvato un capriolo in difficoltà. Gli addetti sono esentati dal recuperare grandi carnivori come gli orsi, per i quali è previsto invece l’intervento della Forestale, come accadde nel novembre del 2021, quando un cucciolo di orso sui 35 chili venne recuperato alle pendici del castello di Gorizia.

«L’orsetto non era in condizioni sanitarie tali da poter essere liberato – prosegue Benedetti – Non è in grado di sopravvivere senza il supporto veterinario, e al momento si trova al Bioparco di Roma». Altrettanto si può dire di alcuni lupi deceduti e rinvenuti sul Carso tempo addietro, di cui si è occupata esclusivamente il Corpo forestale. Più sporadico risulta invece il recupero degli sciacalli dorati, specie “spazzine” schive che talvolta vengono coinvolte in incidenti stradali mentre si stanno nutrendo delle carcasse di altri animali. Una fauna selvatica che è “patrimonio indisponibile dello Stato”, per la quale Arca è chiamata a intervenire esclusivamente in merito agli animali inclusi nella legge 157 del 1992.

«Non sono inclusi per esempio i serpenti – spiega Benedetti – il cui recupero in regione riguarda numeri molto limitati. In passato è accaduto il caso di un recupero di tartarughe esotiche, che ora si trovano presso il centro Baradel». I dati relativi agli interventi sono reperibili anche sul sito web.infofaunafvg.com, dal quale risulta che le attività di recupero dello scorso anno hanno riguardato per più del 63% uccelli e il 36% mammiferi. Un numero di casi che ogni anno si aggira intorno alle 16mila unità, come testimonia il coordinatore delle attività di vigilanza, controllo e monitoraggio del Corpo forestale regionale Andrea Cadamuro.

«Anno per anno realizzo un report, in funzione delle tipologie di specie, per monitorare i recuperi su base regionale. Una parte di queste attività è anche esternalizzata, con ditte esterne quali appunto Arca, che a Gorizia è impegnata su orario parziale, mentre a Trieste lavora sulle 24 ore. Personalmente mi occupo della fase di emergenza, dalla raccolta fino alla consegna al Cras». Il consiglio di Cadamuro è prestare attenzione ai nidiacei nel periodo primaverile ed estivo, «che vanno seguiti con la massima attenzione e il massimo rispetto, perché nella maggior parte dei casi sono presenti i relativi genitori che stanno seguendo le cure parentali a distanza. È giusto evitare, per quanto possibile, di entrare in contatto con l’animale.

È preferibile osservare con attenzione, intervenendo in caso di pericolo immediato, per esempio un gatto o un cane nelle vicinanze. Sicuramente contattare i centri di recupero confrontandosi con gli esperti, che oltre a intervenire, possono fornire indicazioni precise sulla condotta da tenere. La femmina del cuculo depone le uova in altri nidi, il giovane espelle dal nido i “legittimi proprietari” e utilizza i “genitori adottivi” per nutrirsi. Potrebbe essere avvenuto un banale tentativo di predazione da parte di cornacchie, gazze o altri rapaci, in grado di predare i giovani. Tutto va collocato in un determinato contesto, per questo prima di mettere le mani è fondamentale capire quanto accade, per consentire un recupero finalizzato poi alla rimessa in libertà dell’animale».cold-smooth-tasty

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