Bunker e siti militari, nasce il portale sulla storia della Frontiera Est

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Bunker e siti militari, nasce il portale sulla storia della Frontiera Est

Di Redazione • Pubblicato il 02 Mar 2023
Copertina per Bunker e siti militari, nasce il portale sulla storia della Frontiera Est

Sabato sarà online il portale dedicato, tra le poche strutture recuperate c'è il bunker del San Michele.

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L’impatto della Guerra fredda sulle zone di confine è durato ben oltre il crollo del muro di Berlino: in Friuli Venezia Giulia le "cicatrici" della storia sono tuttora evidenti e sparse sul territorio, si stima infatti che sul territorio regionale siano sparse oltre 1300 strutture difensive, fra quelle realizzate negli anni Quaranta - come il Vallo alpino del Littorio - e quelle approntate dalla Nato in previsione di una possibile invasione da parte del patto di Varsavia. Segni lasciati anche su Gorizia e dintorni. Proprio per valorizzare questo patrimonio storico è nato il progetto Frontiera Est.

Il tutto è realizzato in collaborazione tra l’Università degli studi di Udine e l’associazione culturale Friuli Storia, per la direzione scientifica dello storico Tommaso Piffer, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia con Fondazione Friuli e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. "Alcune di queste strutture – spiega Piffer - hanno talvolta un’estensione che si misura in chilometri, furono ricavate sotto le montagne dell’arco alpino. Altre, di dimensioni più ridotte, sono mimetizzate nei centri urbani, soprattutto nella piana di Gorizia e nelle Valli del Natisone".

Primo passo di Frontiera Est è l’inaugurazione, sabato 4 marzo, del portale frontieraest.it accessibile online, per uno screening immersivo con un click nella rete di strutture difensive attualmente visitabili nell’estremo Nordest. "Il Friuli Venezia Giulia - rimarca il curatore - è d’altra parte l’unica regione in Italia ad avere un rilevante patrimonio riconducibile a questo periodo, ed è anche l’unica regione in Europa dove sono presenti artefatti riconducibili ai tre grandi conflitti del Novecento: la Prima guerra mondiale, la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda". Di queste strutture, solo quattro sono state recuperate e valorizzate a uso turistico.

Una è nel Vallo alpino del Littorio - le opere 2 e 3 dello sbarramento Invillino Ovest nel comune di Villa Santina, gestite dall’associazione Friuli Storia e Territorio -, e due strutture del Vallo alpino riadattate dalla Nato negli anni Cinquanta (opera 4 dello sbarramento di Ugovizza-Nebria nel Comune di Malborghetto-Valbruna e opere 1 e 2 dello sbarramento di Passo Monte Croce Carnico nel Comune di Paluzza, rispettivamente gestite da Associazione Landscapes e ASSFN-E), oltre ad una struttura originale del Patto atlantico, il Bunker San Michele nel comune di Savogna d'Isonzo (nella foto), curato dall’associazione nazionale Fanti d'Arresto.

Le altre strutture, invece, sono in stato di totale abbandono e possono rappresentare un rischio per la sicurezza dei cittadini, ma anche un immenso potenziale turistico, didattico e divulgativo, ad oggi trascurato. Sul portale, ricco di materiale documentale e fotografico sulle strutture aperte al pubblico, si coniuga alla ricerca la promozione del turismo storico sui siti regionali, attraverso i suoi contenuti multimediali, video e fotografici, e allo storytelling dei percorsi e degli insediamenti. L’inaugurazione scandisce il conto alla rovescia per la prima edizione del Forum internazionale “Terre di confine. Dalla Guerra fredda ai conflitti del nostro tempo”.

Evento in programma all’indomani del primo anniversario dell’invasione ucraina, dal 9 all’11 marzo a Udine e Gorizia. A organizzarlo, per la prima volta insieme un una partnership di ricerca, l’associazione Friuli Storia, l’Università di Udine e l’Università di Harvard-Cold War Studies Project. Una quarantina gli analisti e studiosi internazionali che parteciperanno divisi su otto percorsi tematici per analizzare capillarmente gli accadimenti prodotti nel corso della Guerra fredda e la loro onda lunga su quanto stiamo vivendo. La Guerra fredda, quindi, come antefatto degli scenari del nostro tempo.

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