Bullian lancia l’ultimo appello a Monfalcone: «Una città da pacificare e rilanciare nel Mandamento»

Bullian lancia l’ultimo appello a Monfalcone: «Una città da pacificare e rilanciare nel Mandamento»

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Bullian lancia l’ultimo appello a Monfalcone: «Una città da pacificare e rilanciare nel Mandamento»

Di S.F. • Pubblicato il 10 Apr 2025
Copertina per Bullian lancia l’ultimo appello a Monfalcone: «Una città da pacificare e rilanciare nel Mandamento»

A 24 ore dal silenzio elettorale, il consigliere regionale riconferma il suo sostegno alla lista Monfalcone Civica e Solidale proponendo una visione di futuro su integrazione, sviluppo sociale ed economico.

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Manca ancora un giorno e poi A Monfalcone si lascerà spazio al silenzio elettorale. Forse è meglio così. Intanto, in città è in distribuzione una lettera a firma del consigliere regionale Enrico Bullian il quale sostiene la compagine “Monfalcone Civica e Solidale” che definisce «una nuova lista nata per pacificare la città, creare una convivenza utile per tutti e affrontare i reali problemi dei cittadini». «Da monfalconese vivo la città quotidianamente, anche nelle criticità, spesso decisamente esasperate dall’amministrazione comunale uscente. Non ho mai assistito a una simile contrapposizione alimentata da chi per primo dovrebbe perseguire la coesione sociale della propria comunità, anziché condurre a un ritorno alle crociate contro i musulmani» scrive.

Per il consigliere regionale finora la destra qui ha ottenuto buoni risultati elettorali, «ma le statistiche fotografano una realtà che contrasta con la loro narrazione».
Bullian mette in evidenza i numeri che considera significativi: 4mila stranieri in più da quando Cisint e la Destra governano Monfalcone e peggioramento della convivenza e del dialogo fra le varie comunità che qui vivono e lavorano; redditi pro-capite fra i più bassi dell’Isontino e un’immagine degradata della città, che certo non giova al commercio e alle attività produttive; pochi medici di base e Pronto Soccorso allo stremo con la tanto attesa riqualificazione ancora in fase di progettazione «mentre il ripristino dell’automedica è rimasto solo una promessa della ex sindaca».

«È migliorata la vita del cittadino monfalconese? Ne dubito – considera Bullian - sarebbero stati necessari correttivi mirati, partendo da una implementata e più qualificata presenza pubblica – nelle scuole, nell’insegnamento agli adulti, nelle politiche socio sanitarie per riequilibrare l’impatto migratorio che Monfalcone subisce per tutti e che permette di generare le entrate necessarie al sostentamento dei servizi pubblici. Serve una visione nuova per Monfalcone che favorisca una integrazione di successo, come è avvenuto per le precedenti ondate migratorie, anche se questa volta appare più difficile. Un processo che parta da una solida identità regionale, che si costruisce e consolida anche cambiando i rapporti istituzionali e facendo assumere al gigante economico che è il nostro territorio, anche il peso politico e negoziale che fin qui è mancato».

«L’accanimento sulla questione etnico religiosa ha fatto distogliere l’attenzione dai veri temi che invece riguardano nel concreto la vita delle persone, come quelli socio sanitari – continua - ospedale e Case di Comunità rappresentano la nuova frontiera della medicina territoriale: per l’Ospedale di Comunità a Monfalcone non ci sono ancora le risorse mentre a Gorizia stanno realizzando un cantiere da 46 milioni di euro e nel Mandamento Monfalconese ci sarà un’unica Casa della Comunità, invece nel Goriziano ce ne saranno tre». Analizzando a livello politico «i pugni sul tavolo contro Fincantieri», Bullian li definisce «pura facciata» perché «l’amministrazione comunale uscente non ha minimamente intaccato il sistema degli appalti e non ha sostenuto l’esigenza di abrogare il Decreto vergogna sull’amianto, che il Governo nazionale di destra ha sempre sostenuto, dando la possibilità all’azienda pubblica della cantieristica navale – riconosciuta colpevole delle malattie professionali e dei decessi – di poter ricevere fino a 80 milioni di euro dal Fondo per le Vittime dell’Amianto».

Ritorna poi sulla lista civica come motivo «per offrire una proposta amministrativa che capovolga questa situazione desolante per la città». «Ci proponiamo di essere la “casa” accogliente di moderati e progressisti che preferiscono la collocazione civica a quella partitica e vogliono portare nuova linfa per la Monfalcone che verrà – afferma - la lista è composta da tante persone con provenienze diverse: politiche, professionali, sociali, generazionali, culturali, come deve essere per un’esperienza autenticamente ‘civica’, che è parte integrante di quel laboratorio sociale positivo che può divenire Monfalcone, una delle città con l’età media più giovane».
Una caratteristica che – andando alle conclusioni - ritiene vada trasformata «in un’opportunità per il domani» a supporto «di uno sforzo di innovazione» a sostegno del candidato Diego Moretti perché «Monfalcone merita di essere pacificata e la città deve tornare a essere il riferimento per un Mandamento da ricostruire».

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