Festa di addio all'Ecomostro, «ora nuovo ingresso in città a Cormons»

Inaugurato oggi il cantiere che durerà fino ad agosto, l'obiettivo è realizzare un nuovo ingresso in città in vista di Go! 2025.

L’Ecomostro sulla strada regionale 56 inizia piano piano a venire giù, sotto i colpi delle ruspe. Cormons ha accolto l’inizio dei lavori di abbattimento dell’opera, che per oltre 40 anni ha dominato il paesaggio all’altezza della rotonda Saldarini, letteralmente come una festa: il brindisi delle autorità di questa mattina ha siglato l’avvio ufficiale del cantiere, in realtà partito già ieri mattina con i mezzi della Natison Scavi. Finisce così un’epoca, anche se quella che arriverà dopo è ancora tutta da scrivere.

Ad assistere ai primi colpi, dietro alle transenne che devieranno il traffico almeno fino a fine giugno, c’erano il sindaco Roberto Felcaro, il vice con delega ai lavori pubblici Fabio Russiani, l’assessore al patrimonio di Gorizia Paolo Lazzeri, la senatrice Francesca Tubetti, il consigliere regionale Diego Bernardis e gli ultimi due assessore regionali alle Infrastrutture: Cristina Amirante e Graziano Pizzimenti. Proprio quest’ultimo era in carica quando è iniziato l’iter per arrivare alla giornata di oggi, grazie a 650mila euro.

Fondi stanziati da Trieste, dopo la legge regionale sugli ecomostri nata proprio a seguito del sopralluogo fatto nel 2017. “È stata tra le prime uscite da assessore - spiega l’attuale deputato della Lega -, una delle cose più schifose che abbia mai visto. Non capivo perché non si sia agito prima”. Valutazione condivisa dall’attuale esponente delegata della giunta, peraltro alla sua prima uscita in carica in provincia di Gorizia, sua terra natale: “Questo è un esempio eclatante e positivo di rigenerazione urbana. Negli anni Settanta si ragionava sullo spostamento merci”.

Per Amirante, invece, la principale vocazione del territorio deve essere quella del turismo: “Le infrastrutture devono seguire questo corso”. Proprio in quest’ottica, il primo cittadino ha annunciato di voler realizzare, laddove oggi sorge il collegamento mai entrato in funzione tra Cormons e Redipuglia, una “riqualificazione dell’area anche in vista di Go! 2025, per ottenere un biglietto da visita forte e vincente”. Su cosa verrà dopo, ancora non ci sono progetti definiti, anche se l’obiettivo principale dovrebbe essere un ritorno al verde.

“Ci sono anche i lavori su piazza Libertà e Palazzina comando che partiranno a breve - ha rimarcato -, nonché il ragionamento con Confcommercio sulla caserma Colobini di Brazzano. È la programmazione che ci siamo dati, i cavalli di battaglia anche in campagna elettorale. È il segnale che la buona politica porta risultati”. Di sicuro, l’addio al manufatto ha trovato il plauso anche di parte dell’opposizione, come ha dimostrato la presenza alla mattinata dei dem Patrizia Mauri, Enrico Ghergetta e Diego Moretti, oltre che il resto della giunta.

Come ricordato da Tubetti, in passato è già stato demolito il troncone di Fogliano, mentre l’intera opera su cui non ha mai viaggiato alcun treno è il “simbolo di ciò che non funzionava nel nostro territorio”. Ora, quindi, il cantiere proseguirà fino ad agosto, demandato nell'esecuzione dall'amministrazione regionale a quella comunale. Nel frattempo, rimarranno in vigore le deviazioni al traffico approvare dalla polizia locale, che spostano il flusso in arrivo da Udine su via Michelangelo, mentre chi procede da Gorizia dovrà imboccare via Vino della Pace per proseguire.

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