Brda celebra 100 anni di Zvonimir Simčič, unì il Collio con la Ribolla

Ricordato l'imprenditore che ha unito i due lati del confine, insieme al presidente Pahor.

Cento anni fa nasceva Zvonimir Simčič, ritenuto il "padre" della Ribolla gialla. Imprenditore agricolo di Brda, fondò la Cantina Medot a Dobrovo, località che oggi l'ha ricordato con una cerimonia che ha richiamato istituzioni slovene e italiane. In sua memoria, è stato svelato un monumento che ne celebra i successi, sia nel campo enologico che in quello delle relazioni tra i due lati del Collio, alla presenza del presidente della Repubblica di Lubiana, Borut Pahor; del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e l'omologo sloveno Jože Podgoršek.

Presso lo storico castello, a nome della giunta Fedriga è intervenuto l'assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini, che ha sottolineato come l'evento "rappresenta una tappa fondamentale del percorso che Slovenia e Friuli Venezia Giulia hanno intrapreso assieme per il riconoscimento Unesco del Brda-Collio. Una candidatura importante in cui la nostra Regione, le amministrazioni comunali direttamente interessate, gli imprenditori, le comunità locali si stanno impegnando con convinzione e tenacia".

Simčič è stato per molto tempo anche direttore generale della Cantina sociale della Goriška Brda, realtà tutt'ora in auge e promotrice dei numerose attività. "Se è vero che la storia del Novecento ha tracciato confini e opposto diverse visioni politiche, è ancor più vero - ha rimarcato Bini - che oggi ci ha riuniti l'Europa, nata proprio per contrastare ogni tentativo di divisione e di ostacolo. Imprenditori come Simcic e la sua famiglia hanno compreso con lungimiranza la necessità di leggere questo territorio come un'unica identità, mettendo a fattor comune, un prodotto speciale e distintivo come il vino, frutto di conoscenze centenarie e di grande passione".

"Una visione che si fonda sulla transnazionalità tipica di questo territorio e matrice dello spirito con cui Miro Simčič - ancora l'assessore - ha interpretato il suo ruolo di cultore ed imprenditore del vino qui, in questo contesto particolare, fatto di colline, di venti, di influssi marini che non conoscono confini. La sua storia non si limita solo a un vitigno, a un metodo di vinificazione o a un'azienda straordinaria, ma rappresenta soprattutto un modello di imprenditorialità che si fonda sulla collaborazione e sulla valorizzazione delle comuni eccellenze, come testimoniato dai tanti maestri del vino italiani".

Questi sono stati protagonisti di un documentario sulla storia del vino di queste terre. "Collaborazioni che, infatti, annoverano legami con altri nomi eccellenti del mondo enologico quali Jermann, Felluga, Collavini, per citarne alcuni, e che sono la dimostrazione dell'unicità del Brda-Collio: un paesaggio, un terroir, un clima, una tradizione fondiaria che - ha concluso l'esponente della giunta Fedriga - rendono indistinguibile questa area tra Italia e Slovenia". Il monumento è stato quindi svelato presso la tenuta Medot, insieme al figlio Igor e al nipote Simon Simčič.

Dal canto suo, Pahor ha evidenziato che "il passato è molto diverso dall'oggi. Siamo giustamente orgogliosi di tutto ciò che abbiamo ottenuto in questi anni, dei piccoli e grandi passi che abbiamo fatto credendo in un futuro comune. Ci siamo riusciti grazie alla diligenza delle persone e al potere unificante che va al di là di ogni distinzione. La Ribolla collega le regioni vinicole della Goriška Brda e del Collio. Grazie a questi passi, la Slovenia e l'Italia sono oggi Paesi amici e vicini. Con questo spirito, non lontano da qui, Nova Gorica e Gorizia diventeranno un'unica Capitale europea della cultura nel 2025".

Foto Medot Wines

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