lo stallo
Braccio di ferro sul Collio-Brda Unesco: «Pronti a proseguire senza la Slovenia»

L'assessore Gibelli ha rivelato che le comunicazioni sono interrotte da settimane. Tensioni per il caso Ribolla.
Il percorso verso la candidatura a Patrimonio Unesco del Collio-Brda rischia di subire un nuovo, critico stop. A spiegarlo è stata questa mattina l’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, al termine della presentazione della relazione del comitato tecnico-scientifico alla V commissione, svoltasi per l’occasione a Capriva del Friuli. Da giorni, infatti, i partner sloveni - che guidano ufficialmente i lavori - non rispondono più a chiamate e messaggi da oltreconfine, sintomo che qualcosa si è incrinato. Situazione che sta facendo preoccupare molti sul versante italiano, anche perché il dossier va consegnato entro fine anno.
“Siamo così convinti che la nostra proposta è così vincente - ha evidenziato l’esponente della giunta Fedriga - che se la Slovenia avesse cambiato idea, siamo pronto ad andare avanti da soli”. Parole che suonano come un ultimatum, ma che la stessa Gibelli motiva più come un deterrente che come una vera prospettiva. In ogni caso, lo stallo è reale e a causarlo sarebbe il conflitto venutosi a creare attorno alla Ribolla. Nel 2019 in un incontro a Vipolže, l’allora ministra per l’agricoltura slovena, Aleksandra Pivec, aveva avanzato l’idea di un prodotto comune transfrontaliero, trovando ben poco entusiasmo in Italia, in particolare nelle realtà produttive.
Da allora, il percorso ha subito alcuni rallentamenti, tra cui uno importante questa primavera. Situazione letta davanti ai consiglieri dalla stessa Gibelli, che comunque rivendica il percorso fatto finora: “All’inizio abbiamo avuto carenze progettuali, poi sono state prese delle decisioni drastiche ed è stata cambiata rotta”. Da qui il rafforzamento dei rapporti con la vicina repubblica, che visti i suoi pochi siti nell’elenco Unesco è più avvantaggiata ad accedere alla Tentative List, rispetto al Belpaese. Aspetto ben chiaro all’assessore, che infatti ha rimarcato come un’azione solo italiana vedrebbe ridussi notevolmente le chance di successo. Il tempo, però, stringe.
“Con la candidatura - ha commentato - si intreccia una questione economica e identitaria. Il mio dubbio è che ci sia un tentativo di suggestione forte per indicare un percorso diverso”. Il dito è puntato contro l’assenza di dialogo che è venuto a crearsi, cosa che non era successa nemmeno nel precedente stallo. Da qui l’appello anche ai sindaci e alle istituzioni locali, tra cui il Gect presente all’appuntamento con il presidente Petiziol, affinché si sblocchino canali alternativi. Il tutto si interseca anche con un altro progetto avviato e che riguarda invece la Fao, dove ad aprile è stato presentato il caso del Collio-Brda per la sua importanza di eredità agricola-rurale.
Vicende politiche a parte, il comitato ha potuto esporre per la prima volta il proprio lavoro all’aula, redatto sia dal punto di vista storiografico che tecnico. Il campo di riferimento su cui il team guidato da Francesco Marangon ha puntato, in sincrono con la controparte slovena, è quello culturale anziché naturale. Ecco allora la ricerca di un aspetto tecnologico-paesaggistico che potesse testimoniare l’unicità dell’area, ritrovandolo nel sistema dei terrazzamenti. Una tipologia che non richiede strutture esterne per essere sorretto e la cui presenza in loco è testimoniata da almeno il XVIIII secolo, dopo le analisi approfondite negli archivi di epoca imperiale.Dalla ricerca, quindi, sono emersi i dettagli che hanno formato la struttura portante della proposta. Il tutto, però, va inoltrato da Lubiana, proprio perché è stato deciso a monte che sarebbe stata lei a guidare le operazioni. Ora, la finestra temporale per sperare nell’ingresso nella Tentative List è a inizio 2022, ma già prima la Regione deciderà come comportarsi. “Questo discorso è diventato una questione personale - ha rimarcato Gibelli - non ho mai lasciato nulla di incompiuto”. Pronti a dare il proprio contributo, anche se non seduti ufficialmente al tavolo, sono gli uffici di Isig, mentre gli altri soggetti locali continuano a vedere nel progetto un obiettivo da perseguire.
La tentative list italiana contiene attualmente 43 candidature (alcune di vecchia data, altre recenti), ma questa è una delle poche transfrontaliere. Il lavoro si sta concentrando su elementi quali l'ubicazione geografica e il clima specifico, le particolarità geologiche, le caratteristiche ed eccezionalità tecnologiche, la lavorazione agricola e la resilienza. In questo approccio scientifico assume valenza particolare il terrazzamento del Collio che qui ha la tipica denominazione di ronco.
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