Ordigni fatti brillare sul greto del torrente Torre, artificieri a Medea

Ordigni fatti brillare sul greto del torrente Torre, artificieri a Medea

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Ordigni fatti brillare sul greto del torrente Torre, artificieri a Medea

Di Redazione • Pubblicato il 26 Ott 2022
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Gli ordigni eliminati dal III reggimento Genio guastatori, zona messa in sicurezza.

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Sono stati portati sul greto del torrente Torre tra San Vito e Medea, dove sono stati fatti brillare. Alcuni ordigni bellici sono stati fatti brillare questa mattina dagli artificieri del III reggimento Genio guastatori di Udine, intervenuti dopo che i volontari della Protezione civile hanno chiuso l'accesso alle strade interpoderali che collegano la zona.

Le operazioni si sono tenute questa mattina dalle 8.30, coinvolgendo i volontari delle squadre comunali di Aiello del Friuli, Ruda, Campolongo Tapogliano e San Vito al Torre - tutti i facenti parte del distretto di Protezione civile Destra Torre - nonché quelli di Medea del distretto Judrio Versa. Il coordinamento delle operazioni ha fatto capo alla Prefettura di Gorizia.

I volontari hanno preso parte a un briefing alle 8.30, organizzato in prossimità della cava, a breve distanza dall'alveo del torrente Torre dove poi sono stati fatti brillare i residuati, in piena sicurezza. Il servizio è consentito nell'invitare le persone che potevano avvicinarsi al luogo interdetto ad allontanarsi, a loro tutela. Hanno così collaborato attivamente affinché le operazioni potessero concludersi nel migliore dei modi.

Il tutto in piena sicurezza per tutta le comunità che vivono in questa zona del Friuli Venezia Giulia. L'attività si è svolta in piena sinergia con i militari dell'Arma dei carabinieri. Gli ordigni provenivano da tre distinti interventi di messa in sicurezza, attuati nei comuni di Udine, Doberdò del Lago e Duino Aurisina dove era stata segnalata la loro presenza ancora attivi. Gli stessi sono stati poi catalogati in una granata di artiglieria calibro 75 mm “a presunto caricamento chimico”, una di calibro 149 mm “a presunto caricamento chimico” e una terza di 210 mm sempre “a presunto caricamento chimico”.

Le ultime due erano granate di artiglieria calibro 75 mm alto esplosivo. Tutte di nazionalità italiana e risalenti alla Prima guerra mondiale. Quelli di oggi sono stati degli interventi di bonifica definiti tecnicamente “complessi” in quanto si trattava di operare in sicurezza, sia per le persone che per l’ambiente, su ordigni a presunto caricamento chimico che comportano l’intervento di ulteriori team di personale specializzato del Centro tecnico interforze per la difesa Nucleare biologico e chimico di Civitavecchia, unico ente nazionale autorizzato a intervenire su ordigni a caricamento chimico.

Dopo alcune ore di delicate operazioni tramite apposite attrezzature di ultima generazione, gli specialisti dell’Esercito hanno completato con successo la demilitarizzazione delle granate a presunto caricamento chimico. Successivamente, i guastatori hanno portato le due granate di artiglieria calibro 75 mm alto esplosivo nel greto del fiume Torre. Qui, nel frattempo, una macchina militare movimento terra, aveva predisposto una buca, in gergo militare detta “fornello”, all’interno della quale, con l’innesco di altro esplosivo militare, nel pomeriggio odierno sono state definitivamente neutralizzata.

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