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Cessata l'emergenza bomba, pochi minuti per il disinnesco sul confine di Gorizia
A eseguire le operazioni, iniziate alle 10.30 e terminate 15 minuti dopo, gli artificieri del nucleo della Primorksa. Tutto svoltosi senza incidenti.
Scattato oggi, domenica 25 agosto, il terzo "bomba day" sul confine di Gorizia nel giro di un anno. Dalle 7 alle 11, sono circa 5mila residenti tra il rione di Montesanto e la città di Nova Gorica che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, per permettere di disinnescare in sicurezza la bomba scoperta giovedì nel cantiere della stazione Transalpina, su territorio sloveno. A eseguire le operazioni, iniziate alle 10.30 e terminate 15 minuti dopo, gli artificieri del nucleo della Primorksa, ma il tutto è stato monitorato in tempo reale sia dal comando dei gasilci di Nova Gorica che dal Centro di coordinamento soccorsi allestito questa mattina in Prefettura a Gorizia (nella foto).
A Nova Gorica sono 123 le persone attivate per il corretto svolgimento dell'intervento. Sette le persone fragili di Montesanto accompagnate presso il comando della Protezione civile e Polizia locale di Gorizia, mentre il resto dei residenti ha lasciato autonomamente le proprie abitazioni. La bomba era in buone condizioni e con un solo detonatore di tipo meccanico, per questo si è puntato prima di tutto di despolettarla per poi rimuoverla. «È andato tutto bene, consolidato. Abbiamo impiegato meno di 48 ore per procedere, è stato un importante sforzo comune» sono state le prime parole del prefetto, Raffaele Ricciardi.
Un pragmatismo analogo a quello avuto a cavallo del confine già in occasione degli incendi sul Carso nel 2022, come ha subito ricordato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna: «Dove serve, si fa. Se la legge non lo consente, lo superiamo con una convenzione o un protocollo. Dobbiamo fare quello che serve per la nostra comunità. Chiedo scusa per il disagio arrecato, ma grazie a tutti è andata bene».
La situazione è stara monitorata a Gorizia con due droni dei vigili del fuoco, con base di ricarica sulla Castagnavizza, e uno della Protezione civile.
Il punto del ritrovamento dell'ordigno è stato recintato e messo sotto protezione dalla polizia di Nova Gorica. Si tratta di un residuato della Seconda guerra mondiale, del peso di 226 chili (500 libbre), di fabbricazione inglese. A segnalare l'inizio delle operazioni di bonifica attorno alle 10 è stato il suono della sirena per diversi secondi, dai quali nelle aree di evacuazione non sarà più possibile sostare. Analogamente, la fine dell'operazione e il ritorno alla normalità è stato indicato da ulteriori segnali di sirena verso le 11. Chiusi i valichi del San Gabriele e Salcano fino alla fine dell'intervento, così come la ciclabile sul confine.
Foto Daniele Tibaldi
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