Bocciata la commissione su attacco hacker, no in Aula a Gorizia

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la votazione

Bocciata la commissione su attacco hacker, no in Aula a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 17 Apr 2023
Copertina per Bocciata la commissione su attacco hacker, no in Aula a Gorizia

Richiesta respinta con 21 voti contrari e solo 14 favorevoli, l'assessore Oreti presenta in Aula una relazione tecnica.

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Nulla di fatto, nessuna commissione d’inchiesta farà luce su quanto accaduto nella notte del 24 agosto 2022, quando "ciò che sembrava un banale disservizio della rete si è rivelato l’ennesimo attacco informatico a una pubblica amministrazione italiana". A rilevarlo è stata, nella seduta odierna del consiglio comunale, Eleonora Sartori (Noi, mi, noaltris). All'epoca, il sindaco Rodolfo Ziberna aveva pubblicato un comunicato per rassicurare i cittadini, sostenendo come alcuni servizi importanti in particolare quelli dell’anagrafe fossero stati "solo sfiorati in quanto collegati a server esterni, e questo ha permesso di riattivare una serie di attività".

Tra questi, "le carte d’identità elettroniche e i cambi d’indirizzo, mentre le certificazioni sono ancora bloccate". I consiglieri di opposizione non hanno però dubbi: sarebbe opportuno creare una commissione al fine da evitare ulteriori compromissioni del data breach. La commissione farebbe luce su quanto accaduto, senza la volontà di trovare colpevoli, ma solo "con intento conoscitivo" ha rilevato Emanuele Traini (Ragione autonoma Fwd), con lo spirito di "fornire un servizio al cittadino nell’interesse pubblico, e dunque come segno di democrazia e vitalità di un organismo che debba essere al servizio del cittadino" come detto da Laura Fasiolo (Pd).

La maggioranza, rappresentata in primis dall’assessore Fabrizio Oreti, ha ribattuto con un documento degli uffici come la Regione abbia prontamente allertato Insiel. La società Ict in house ha fornito il supporto necessario per le attività di ripristino delle sorgenti informatiche, imponendone la bonifica. Dunque, l'esponente della giunta non ravvede la necessità di creare il gruppo d’inchiesta. E ha evidenziato come le azioni messe in atto consentano lo svolgimento della normale attività dei servizi. Anche perché non è possibile valutare allo stato attuale dei fatti l’entità dei dati esfiltrati, riporta la documentazione.

A supporto strategico contro ulteriori attacchi, il Comune ha installato la nuova directory di dominio, con un apposito server per i dipendenti. Oreti ha concluso ricordando come le indagini siano ancora in corso e non è possibile approfondire i dettagli al vaglio dei magistrati. Di opinione contraria è apparsa Sartori, secondo la quale "l’assenza di informazioni circa le misure di mitigazione adottate e di cui si propone l’adozione non consente di comprendere quali azioni e cautele può essere possibile impiegare per contenere gli effetti negativi della violazione di sicurezza".

"Anche in considerazione del fatto che, secondo quanto riposta l’Agenzia europea per la sicurezza cyber, questa tipologia di attacchi è tutt’altro che sorprendente e oramai è tristemente nota nel quotidiano per gli attacchi realizzati verso organizzazioni pubbliche e private". Di diverso avviso è stato Dario Obizzi (Forza Italia), secondo cui il resoconto tecnico è stato esauriente ed esaustivo e nulla avrebbe aggiunto agli strumenti messi in atto per contrastare ulteriori attacchi hacker. Con 14 voti favorevoli e 21 voti contrari, la richiesta per acclarare la vicenda dai risvolti ancora oggi poco chiari, e a tutela del cittadino, è stata definitivamente respinta.

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