La Bisiacaria rende omaggio alla Resistenza, il corteo a Monfalcone

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La Bisiacaria rende omaggio alla Resistenza, il corteo a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 25 Apr 2022
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I comuni hanno reso omaggio alla Resistenza, il percorso del corteo in città.

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Anche nel territorio della Bisiacaria, il 25 aprile è stato ricordato e celebrato all'insegna della memoria condivisa. In tutti i comuni, a Monfalcone e dintorni, sono state quindi messe da parte le polemiche e le contrapposizioni strumentali delle scorse ore. La Resistenza e la lotta per la libertà di un popolo sono restate ben salde al centro di tutte le cerimonie dove la gente ha partecipato senza disertare l'appuntamento dopo i due anni di stop e limitazioni dovuti alla pandemia.

A Turriaco, alle ore 9, al cimitero comunale ha avuto luogo l'incontro di preghiera in onore di quanti si sono sacrificati per difendere la pace. Al luogo sacro, era presente il vicesindaco Carla De Faveri che ha ricordato: "È un 25 aprile di guerra che riguarda tutti perchè nessun uomo è un'isola come ricordava il poeta John Donne". E ancora: "Dobbiamo molto a quanti sono caduti per vivere in uno stato democratico e giusto".

Dopo le parole del vicesindaco, ha avuto luogo la posa di una corona al monumento che riporta incisi su una targa marmorea i nomi dei giovani ragazzi che persero la vita. A partecipare alla cerimonia, c'era anche il vicario parrocchiale don Enzo Fabrissin che ha guidato la preghiera. "Ricordiamo e imitiamo questi grandi uomini" ha detto il sacerdote che ha messo in evidenza i valori della custodia dell'uomo, della memoria e della fratellanza.

Ha preso infine la parola anche Alberto Mauchigna, presidente della locale sezione Anpi. "Si parla di pace ma sempre in un contesto di guerra" ha esordito Mauchigna il quale ha chiesto pubblicamente scusa per quanti non hanno perso l'occasione di attaccare l'associazione. "È un attacco alla memoria della resistenza e ai valori dell'antifascismo che sono quelli che innervano la nostra repubblica" così I'm chiusura il presidente del sodalizio locale.

Le cerimonie a Monfalcone, invece, sono iniziate dal piazzale Aldo Moro di fronte all'ospedale di San Polo da dove si è snodato il corteo con cittadini, banda civica e autorità. Si sono viste tante bandiere arcobaleno della pace, quelle dei sindacati e delle forze di sinistra. La prima sosta del corteo ha avuto luogo al monumento posto di fianco all'antica chiesa di San Poletto, dove il sindaco Annamaria Cisint ha posto una corona di alloro.

DI seguito la parola è andata a Francesco Zappaterra, a nome dell'Anpi: "La resistenza ci ha salvati, iniziative come queste ribadiscono ancora una volta l'essenza della costituzione italiana". Poi le parole sul pericolo del revisionismo storico che colpisce pericolosamente prima di tutto i giovani. E ancora, il rappresentante dell'associazione: "Non si è liberi con le limitazioni o fornendo immagini svilire della donna. Si è liberi quando non si dimentica e non si resta indifferenti perchè l'indifferenza è parassitismo della storia".

Il corteo ha poi ripreso il suo percorso sostando, in seguito, ai monumenti del rione Aris ed infine al cimitero dove c'è stata la preghiera guidata da uno dei sacerdoti cooperatori dell'unità pastorale monfalconese, frà Roberto Benvenuto. Anche a Ronchi non è mancato il ricordo del 77° anniversario della Liberazione. Qui, dopo l'omaggio di rito al monumento di piazza Unità, si è tenuto per primo il discorso di Marina Cuzzi, la presidente della locale sezione partigiana.

La signora Cuzzi ha ricordato di una patria libera, fondata sulla pace e la convivenza. "Il giorno della liberazione ha segnato uno spartiacque imprescindibile fra dittatura e libertà" così la presidente Cuzzi che ha infine espresso per il riapparire di nazionalismi e corsa alle armi. Per le parrocchie cittadine, era presente don Umberto Bottacin.

"La democrazia deve essere un punto di arrivo di tutti i popoli, non possiamo accettare che la democrazia sia tolta ad altri popoli, tutti ci auguriamo che la pace ritorni quanto prima, ma in questo caso l’equidistanza non è possibile, il popolo ucraino è stato aggredito e la sua resistenza deve essere sostenuta" così il sindaco Livio Vecchiet in una delle dichiarazioni del suo discorso commemorativo.

A Staranzano, oltre alle cerimonie di rito, è stata riproposta l'iniziativa "Strade di Liberazione" attravarse la quale sono stati collocati dei garofani rossi sui pali delle vie cittadine intitolate a partigiani, vittime del nazifascismo o quanti hanno aiutato gli antifascisti. Molte sono state inoltre le iniziative vissute nel comune di San Canzian con cerimonie officiate anche nelle frazioni di Begliano, Pieris e Isola Morosini dove è stata ricordato la festa di San Marco.

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