Bisiacaria si presenta a Pieris, Vladimiro Dijust firma la copertina: le storie

Bisiacaria si presenta a Pieris, Vladimiro Dijust firma la copertina: le storie

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Bisiacaria si presenta a Pieris, Vladimiro Dijust firma la copertina: le storie

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 07 Dic 2023
Copertina per Bisiacaria si presenta a Pieris, Vladimiro Dijust firma la copertina: le storie

La rivista arriva al numero 40 e presenta storie e racconti del territorio, oltre al ricordo dei bombardamenti su Monfalcone nello scritto di Pietro Commisso.

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È “Veduta blu” di Vladimiro Dijust la copertina del numero unico 2024 di Bisiacaria, presentato nei giorni scorsi a Pieris nella Sala delle associazioni dalla presidente dell’Associazione culturale Bisiaca, e Ivan Portelli. Un numero che raccoglie vari contributi dalla storia locale alla letteratura fino alla poesia e alla traduzione. La rivista, diretta da Graziano Benedetti, ha nella redazione lo stesso Portelli, Lorena Capello, Mauro Casasola, Chiara Moimas e Magda Settomini.

“Anche quest’anno 'Bisiacaria' vede la luce ed è per me che senza alcun merito, ma con grande onore, mi trovo ad essere presidente dell’Associazione culturale Bisiaca una grande soddisfazione constatare che, ancora una volta, autorevoli personalità del mondo culturale ed artistico del nostro territorio hanno studiato, approfondito, creato con l’intento di contribuire alla pubblicazione della rivista mantenendone alto il livello grafico e di contenuto”, ha ricordato Moimas, che ha preso la parola dopo il saluto del sindaco, Claudio Fratta.

“Ancora una volta la diversificazione degli argomenti affrontati permette di spaziare in vari campi socioculturali rendendo “Bisiacaria” una realtà poliedrica capace di incrociare l’interesse di un pubblico eterogeneo”, così ancora Moimas. “Auspichiamo anche che le nuove generazioni comprendano l’importanza delle radici storiche e delle tradizioni e dimostrino interesse per il loro territorio conservando anche l’uso della parlata locale. Ricordo, a conferma del suo riconosciuto spessore culturale, che Bisiacaria è stata inserita dalla Società Filologica Friulana nel progetto di digitalizzazione delle riviste regionali ritenute maggiormente significative per l’apporto di contenuti riguardanti il territorio, la storia, l’ambiente, l’arte, la lingua e la cultura".

"I primi numeri di “Bisiacaria” sono al momento consultabili on-line, con una agevole modalità di ricerca, sul portale Riviste Friulane”, ha concluso Moimas. “In questo, come nei numeri precedenti, si snodano saggi letterari, linguistici, storici, racconti, poesie ed opere pittoriche.
Irene Vidal parla del poeta Carlo Bozzi e Mauro Casasola ed Ivan Crico presentano ulteriori aggiunte a quelle 'Zonte' di recente pubblicazione che tanto interesse hanno suscitato nella comunità. Renato Cosma e Renato Duca sanno ancora catturare il lettore raccontando di una disputa causata da un mulino nel territorio di San Canzian”, ha sottolineato Portelli nella presentazione.

“Il saggio di Pier Maria Miniussi che affronta il problema della presenza del colera in bisiacaria al tempo della grande guerra ci riporta a termini, a strategie igienico sanitarie che solo qualche anno fa avremmo sentito come qualcosa di molto distante, ma che, purtroppo, ora che siamo reduci da una pandemia, ritroviamo familiari. Rino Romano, ricordando il centenario della nascita dell’Aeronautica Militare Italiana spazia nel racconto della costruzione dei primi velivoli e della conseguente necessità della presenza di un aeroporto vicino ai Cnt”, ancora le parole del Portelli.

Pietro Commisso presenta una “chicca”: il ritrovamento di un quadernetto con le annotazioni riguardanti i giorni dei bombardamenti subiti da Monfalcone durante la Seconda guerra mondiale. I racconti in bisiac sono corredati dalla traduzione in lingua italiana e rappresentano una piacevole lettura che permette di addentrarsi nel nostro dialetto che, forse, oramai, nell’uso quotidiano è soggetto, com’è naturale che sia, a molteplici contaminazioni. Maria Luisa Ballaminut parla di uno storico locale di Ronchi dei Legionari, Lorena Boscarol presenta uno spaccato di attualità e Marina Zucco racconta un episodio divertente del primo dopoguerra.

"Le poesie presentate in questo numero sono di Graziella Sgubin che affronta nei suoi versi problematiche sociali ed intimistiche, di Loredana Andreazza che ha tradotto alcuni testi di Gianni Rodari conservandone il piacere della lettura e l’insegnamento morale, nel poeta sempre presente e di Marina Zucco che rievoca figure degli anni cinquanta. Il periodo storico che stiamo vivendo ci mette continuamente alla prova e troppo spesso ci fa precipitare in momenti di sconforto presentandoci un futuro dai contorni oscuri ed allora abbiamo voluto corredare le pagine della rivista con l’esplosione di colori caratteristica delle tele di Vladimiro Dijust, un artista che con le sue opere pittoriche ci proietta in mondi fantastici e piacevoli che auspichiamo possano accogliere le future generazioni”, ha concluso Portelli.

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