in aula
Bilancio di previsione in Consiglio, ferme tariffe e aliquote a Monfalcone

All’ordine del giorno della riunione, che si aprirà domattina alle 8.30, ci sono anche il Piano su Panzano e il Documento di programmazione.
Domani, il Consiglio comunale di Monfalcone è chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2024-2026. In una conferenza stampa tenutasi stamane in municipio, il sindaco Anna Maria Cisint – affiancata dall’assessore alle finanze Paolo Venni – ha illustrato alcune delle principali caratteristiche del documento che approderà in Aula. All’ordine del giorno della riunione, che si aprirà domattina alle 8.30, ci sono anche l’approvazione del Piano pluriennale degli interventi per il quartiere di Panzano e quella del Documento unico di programmazione, sempre riguardanti il triennio.
Gli aspetti generali
Il bilancio di previsione 2024 pareggia su complessivi 116.876054,34 euro al netto delle previsioni per anticipazioni di tesoreria e per entrate e spese per conto di terzi le entrate finali, cioè le entrate che finanziano la spesa corrente e gli investimenti, ammontano a oltre 93 milioni di euro ai quali si aggiungono per le medesime finalità l’avanzo di amministrazione e il fondo pluriennale vincolato per oltre 1,7 milioni di euro.
I conti “si reggono” su una politica tariffaria ferma. Questo significa che non sono previsti aumenti per quanto riguarda i servizi nonostante l’incremento dei costi. Un altro aspetto importante è quello che si riferisce al mantenimento della pressione fiscale. Per quanto riguarda le entrate di spesa corrente, la copertura garantita dall’applicazione delle tariffe raggiunge il 76%. Resta inoltre confermata la “tariffa zero” dell'ex Tosap, la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche. Riconfermate anche le aliquote dell’Ilia come per l’anno precedente.
L’addizionale Irpef non sarà applicato ai redditi fino ai 20mila euro. Sono invece confermate le aliquote progressive già deliberate lo scorso anno. «Una scelta che tutela i piccoli lavoratori» motiva Cisint. Continua quindi, l’impegno volto a frenare il peso delle tasse sulle tasche di famiglie ed imprese, nonostante sullo sfondo della situazione c’è l’aumento dei costi delle materie prime e quello dell’inflazione. Scende poi la pressione fiscale pro capite che si attesta - per l’anno in corso - a 427 euro contro i 584 euro del 2015.
La spesa corrente 2024 è pari a 62.784 euro. Su questo valore, l’incremento del costo della vita ha un’influenza importante. Ancora, quanto emergerà dalla parte corrente, riguarda quelle che il sindaco ha definito «spese di rigidità strutturale». A fronte di un debito residuo di 25.874.424 euro risalente al 2016, quello del 2024 si attesta su 10.996.336. Da un debito pro capite di 924 euro riferito al 2016, nel 2024 si arriva alla cifra di 364 euro e che sarà destinata a scendere entro i prossimi due anni, rispettivamente a 348 euro prima e poi a 332 euro. Considerata la drastica riduzione del debito, si potranno perciò dare risposte adeguate per affrontare la spesa corrente e per sostenere gli investimenti.
Tra gli aspetti trattati, Cisint ha poi sottolineato che sin dal suo primo mandato, sono stati investiti 110 milioni di euro di opere pubbliche - di cui 20.337.506 euro derivanti da fondi Pnrr- e altri dalla partecipazione a gare, bandi e progettazioni europee. «Queste risorse hanno dato risposte per vivere in maniera serena il sostenimento della spesa corrente». Notevole – secondo il primo cittadino – anche il supporto al pagamento delle fatture di professionisti, artigiani e aziende del territorio. «Diamo puntuali risposte in termini di pagamento – specifica Cisint – lo scorso anno, abbiamo saldato fatture a 23 giorni dall’esecuzione della prestazione». Nel 2023, sono state pagate fatture per quasi 40 milioni di euro.
Il programma triennale dei lavori pubblici
L’ente, nel triennio di riferimento del bilancio, come previsto nel Programma triennale dei Lavori pubblici, unitamente alle risorse in fase di reimputazione dal 2023, completerà oppure realizzerà opere - progettate e/o già in cantiere - per complessivi 34,8 milioni di euro (di cui 34,5 milioni sono da ritenersi relative all’intervallo temporale 2023 - 2026). I settori di intervento saranno l’ambiente per 733.273,37 euro per il 2024 e 7.328.539,15 euro destinati alla cultura nel corrente anno ai quali si aggiungeranno altri 200 mila euro nel 2025.
Per quanto riguarda l’istruzione, la cifra investita nel 2023 è di 13.454.885,04 e comprende: la demolizione con ricostruzione della scuola di via Poma, le medesime operazioni alla Nazario Sauro, la mitigazione del rischio sismico della scuola secondaria di primo grado “Randaccio” e la costruzione della nuova primaria “Cuzzi”. Al sociale è destinata la cifra complessiva di 5 milioni e 138 mila euro, 468 mila euro per lo sport, mentre 3 milioni e 200 mila euro riguardano la viabilità.
Le spese del personale
«Riserviamo molta attenzione al nostro personale» conclude il primo cittadino. Queste spese ammontano a 14.128.358 euro su un complessivo di 61 milioni di euro di spesa corrente, praticamente un quarto della cifra di spesa.
Il commento del sindaco
«Il bilancio è la struttura che sostiene il Comune - ha precisato il sindaco Cisint - uno strumento attraverso il quale possiamo concretizzare i nostri obiettivi, dando risposte ai cittadini sulle azioni presenti e future. Anche quest’anno la formulazione del bilancio si regge su una politica fiscale e tariffaria che si mantiene costante a seguito delle riduzioni che abbiamo applicato negli scorsi anni. Non vogliamo ridurre i servizi, ma cerchiamo di fare il massimo per mantenere bassi i costi per i monfalconesi».
«Abbiamo infatti scelto di non aumentare le tariffe nonostante l’incremento dei costi energetici, delle materie prime e di gestione, riuscendo a offrire maggiori servizi e di qualità senza chiedere maggiori sforzi ai contribuenti, soprattutto alle fasce più deboli. Con fatica riusciamo a farlo avendo la copertura finanziaria derivante dalla capacità di gestione della spesa corrente, delle tariffe e dei contributi regionali che coprono parte dei servizi a domanda individuale».
Foto d'archivio
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