IL BILANCIO
Bilancio di metà mandato a Gorizia: urbanistica e lavori pubblici tengono banco
Ziberna: 'So che ho fatto tanto e mi spiace che non tutte le componenti della città abbiano capito il momento storico che stiamo vivendo'.
Un bilancio di metà mandato estremamente positivo quello tracciato questa mattina dal sindaco Ziberna nel corso di un incontro con la stampa svoltosi nella Sala Bianca del Municipio. «Vorrei cominciare da quello che è stato il punto di partenza: eravamo alla metà del 2022 e ci lasciavamo alle spalle il periodo della pandemia, un evento che ha costretto a resettare le risorse per desinarle al welfare e all'emergenza. Poi abbiamo assistito agli aumenti forsennati dei prezzi che hanno investito le opere pubbliche, comportando ritardi spesso dovuti al reperimento di nuove risorse, a nuovi bandi e appalti».
«Sfido chiunque a trovare 2 o 3 legislature che abbiano realizzato quanto noi in un solo mandato – procede con sicurezza il primo cittadino sfogliando l'elenco delle opere pubbliche - Si è trattato di una sfida impossibile, adesso abbiamo 60 cantieri fra quelli comunali e della rete di sottoservizi, con 40 strade in riasfaltatura. A chi chiede perchè tutte insieme rispondo che abbiamo destinato tempo e risorse per quelle principali e solo al termine abbiamo trovato i fondi per questi interventi che, nel caso delle riasfaltature, si protrarranno al 2025-2026 nelle periferie».
Restando nel campo dei lavori pubblici, sono conclusi i lavori alla Valletta del Corno (18 milioni di euro) e al parco Marvin, in fase di ultimazione quelli del Parco municipale e dei Giardini Pubblici (1milione 200mila euro), dove l'intenzione è quella di intitolare a Demetrio Volcic lo spazio circostante la fontana. Si attende invece l'approvazione del progetto per la porzione del Parco Basaglia di pertinenza comunale. Perfettamente in linea con la tempistica indicata, il Palabigot è in via di completamento e sarà pronto prima dell'8 febbraio mentre è concluso l'intervento al Campo Fabretto che, il prossimo anno, si vorrebbe dedicare a Paolo Camossi e Marcel Jacobs.
Ampio l'impegno dell'amministrazione per assicurare delle scuole sicure: partiranno a gennaio ma si prevede saranno finiti nell'agosto del 2025 i lavori all'asilo nido di viale Virgilio e nel prossimo anno scolastico dovrebbero tornare alla sede di via Cipriani anche i bambini dell'Ungaretti. Fondi comunali, regionali e statali, Pnrr, muto Bei hanno contribuito alla realizzazione di tutte le opere del settore che prevedono, in un prossimo futuro, l'attivazione dei cantieri alla scuola dell'infanzia di Straccis e a quella di via Lasciac. Relativamente al campus scolastico nell'ex ospedale, si è ribadita l'importanza di avere degli spazi modulabili per adattarsi alla nuova didattica anche per favorire i processi di orientamento nel momento del passaggio all'università, che può contare da due anni anche su nuovi corsi di laurea di immediato inserimento lavorativo (Assistenza Sanitaria e Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, entrambi afferenti l'ateneo triestino).
Entro l'8 febbraio saranno completati il piazzale della Transalpina (3milioni 300mila euro), piazza De Amicis e il piazzale della Casa Rossa così come l'ex mercato all'ingrosso di via Boccaccio. Sono stati già richiesti all'amministrazione regionale i fondi per intervenire sul viadotto Ragazzi del '99 in modo da realizzarvi una rotonda con piste ciclopedonali mentre altre risorse sono giunte per la riqualificazione di via Trieste. Per i lavori della Stazione ferroviaria il Comune ha chiesto a Rfi che Gorizia sia una delle priorità sul territorio nazionale mentre un altro tema caldo è quello dell'illuminazione pubblica che, da maggio 2025, vedrà l'intervento di Enel per la sostituzione di tutti i punti luce: in un anno e mezzo la città avrà solo lampade led con un aumento dell'illuminazione del 40% e una diminuzione dei costi di oltre il 50%.
«Non stiamo amministrando il quotidiano – ha spiegato Ziberna – ma abbiamo una vision per fare in modo che nulla di ciò che è stato cantierato sia destinato solo al 2025. Il nostro obiettivo era prendere Gorizia, studiarne le criticità e renderla attrattiva cosa che è dimostrata dall'aumento dei costi al metro quadro degli immobili ma anche dalla continue aperture di nuove attività commerciali, con anche catene di distribuzione che stanno bussando per insediarsi». Lo stress rappresentato dalla programmazione per la Capitale Europea della Cultura (che conterà su oltre 1000 eventi) è sato supportato dal personale del Comune che, relativamente a organico, conta circa 300 unità: un numero rimasto inalterato in questi anni nonostante la quiescenza di diversi dipendenti, sostituiti da colleghi giovani e motivati.
I settori di intervento analizzati si estendono al benessere degli animali (è in arrivo una nuova area sgambamento a Sant'Andrea), i servizi demografici («In molti comuni si registrano lamentele per le carte d'identità, a Gorizia in una settimana questa è fatta») e quelli cimiteriali con la recente conclusione dei lavori al cimitero di Piuma e in quello Centrale mentre sono in fase di attuazione quelli a Lucinico. Relativamente alle politiche sociali, l'invecchiamento attivo può contare su servizi come la linea telefonica dedicata Ti SostenGo e, il 17 dicembre, alla Casa di Riposo Culot verrà inaugurato il primo Centro Diurno per anziani capace di accogliere 14 persone non autosufficienti che abbiano superato i 65 anni.
Nell'ambito della Polizia locale sono state ampliate e ammodernate le dotazioni tecnologiche mentre sono state finanziate la costruzione del Centro Operativo Comunale della Protezione Civile e la ricostruzione della sua sede operativa, i cui lavori partiranno in gennaio. «Aggiungerei che il biciplan è pronto per essere discusso dal consiglio comunale, che il regolamento dei quartieri è anch'esso pronto per garantire la maggiore partecipazione della periferia mentre per quanto riguarda l'ascensore...è sempre in salita. Posso però anticipare - ha concluso il sindaco – che da febbraio sarà attivo un minibus che collegherà gratuitamente piazza Vittoria con il Castello. A metà del 2027 finirò il mandato e poi non accetterei un'eventuale nuova candidatura: so che ho fatto tanto e mi spiace che non tutte le componenti della città abbiano capito che stiamo affrontando un momento storico importante».
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