IL RISULTATO
Bilancio Isa Ambiente, Monfalcone vota a favore: «Ma ancora criticità»
Per l'assessore monfalconese «troppi appalti esterni e pochi dipendenti rispetto al valore della produzione». Utile 2023 a 753.457,16 euro. La differenziata raggiunge il 67,85%.
Nel tardo pomeriggio di lunedì, a Ronchi dei Legionari è stato deliberato il budget 2024 e dato l’ok al bilancio d’esercizio 2023 di Isontina Ambiente. Il voto dei Comuni è stato unanime. L’utile d’esercizio è pari a 753.457,16 euro. Un risultato incoraggiante se si pensa che l’esercizio dell’anno scorso ha fatto fronte all’aumento dei prezzi dell’energia e del gas. Buoni anche i dati sulla raccolta differenziata che su 28 Comuni consorziati ha raggiunto il 67,85%. A dichiararsi in parte soddisfatto del risultato raggiunto, è anche il Comune di Monfalcone – nei giorni scorsi, accusato dai consiglieri regionali Moretti e Bullian di «aver fatto guerriglia» a Isa - che si espone tramite la voce dell’assessore alle Partecipate, Paolo Venni.
«Abbiamo deciso di approvare un bilancio che finalmente dà riscontro alle legittime aspettative dei cittadini di continuare ad avere un ottimo servizio senza la preoccupazione di aumenti consistenti di tasse - spiega l’assessore monfalconese - sul punto, siamo soddisfatti della risposta della società che ha stabilito un timing sui passi che porteranno, nei prossimi mesi, ad una aggregazione con un altro gestore. Chiaramente, vigileremo giorno per giorno sul rispetto dei tempi indicati per l’aggregazione. Sul punto, sia la normativa nazionale che quella regionale conducono all’inevitabile scelta di aggregarsi al fine di contenere i costi».
Secondo l’amministratore della giunta Cisint, il fatto di aver affrontato da subito la questione, seguendo le indicazioni fornite dal Comune di Monfalcone, «dà a Isontina ambiente la possibilità di giocare un ruolo da leader, in modo attivo, scegliendo invece che essere scelti. L'inerzia rende soltanto preda di altri soggetti economici non garantendo il miglior interesse per la Società».
«L’esigenza di aggregarsi è un dato di fatto e in sede di assemblea non abbiamo mancato di evidenziare un bilancio che chiude, sì con un margine positivo, ma che presenta ancora dei risvolti di criticità – precisa Venni - rimaniamo contrari all’utilizzo massivo degli appalti esterni, che ha raggiunto il 75% del valore della produzione aziendale, viceversa troppo poca a nostro avviso è la ricaduta economica verso i propri dipendenti, che si ferma al 17% del valore della produzione». I dipendenti di Isa sono 99: 67 sono gli operai, 29 gli impiegati, due quadri e un dirigente.
«Con riferimento all’utile conseguito – commenta ancora Venni - per il 70%, la cifra deriva dal risparmio sulla contrattazione dei tassi inflattivi applicati ai contratti d’appalto, un margine sul costo di transazione, che non rappresenta un effettivo valore aggiunto della produzione. Ciò avvalora e da merito alle indicazioni che, nell’ultimo anno, Monfalcone, anche grazie all’ausilio dello studio commissionato a un valente professionista del settore, ha fornito circa la necessità di rinforzare la società, con un’operazione di aggregazione con altro gestore, per poter seriamente affrontare le difficoltà di un mercato, quello dei rifiuti, dove innovazione tecnologica e investimenti non sono più procrastinabili in una logica di contenimento dei costi». Sul punto, Venni ha infine respinto «le continue polemiche delle inconcludenti cassandre della Sinistra».
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