Dall'assise di ieri sera
Bignolin presenta la giunta, subito scintille in Aula a San Pier d'Isonzo
Discussione accesa in sala dopo il consiglio comunale di insediamento della nuova amministrazione. «Sarò il sindaco di tutti».
Pubblico delle grandi occasioni, ovvero la sala consiliare piena di spettatori, ma già qualche polemica al consiglio comunale di San Pier d'Isonzo, riunitosi ieri sera per la convalida di sindaco, giunta e consiglieri ma anche per dare, appunto, avvio ai lavori dell'aula.
“Un grazie ai sanpierini – ha esordito il sindaco, Claudio Bignolin – per l'affluenza che si è dimostrata ben più superiore rispetto alla media regionale del 50%, ovvero il 70%. Da parte nostra c'è il desiderio di lavorare per la comunità che ci ha premiato con l'elezione. Voglio essere il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha scelto. Il nostro è un grande progetto che vogliamo portare avanti assieme. Abbiamo presentato un programma concreto e realizzabile: vogliamo essere da stimolo per tutti, per riprendere quello spirito di comunità ripartendo dalla proposta socio-culturale”.
“Sappiamo – ha chiosato il neoeletto sindaco di San Pier – come vogliamo il nostro paese in 10/15 anni e, infatti, partiremo dal piano regolatore”.
Bignolin ha, quindi, presentato i quattro assessori che comporranno la squadra. A vicesindaco Michele Fappani con delega all'associazionismo, sport, cultura, gemellaggi e bandi mentre ai tributi, ambiente, transizione ecologica e personale Ferruccio Mohorac. Quindi Nicola Tempesta al bilancio e l'assessore esterno Erika Germani ai lavori pubblici ed edilizia privata. Il consiglio è stato l'occasione, anche, per la surroga del consigliere dimissionario Germani e l'ingresso di Monica Rusinov tra le fila della maggioranza assieme agli altri otto colleghi. Tre i consiglieri, invece, eletti nella coalizione di Riccardo Zandomeni mentre Enrico Gherghetta entra in consiglio in qualità di sindaco non eletto.
“Una campagna elettorale corretta – l'ha definita il neoassessore Ferruccio Mohorac che ritorna nelle fila della giunta – grazie al nostro sindaco che l'ha imposta e agli altri candidati, anche se qualcuno l'avrebbe voluta con più cattiveria e qualche facinoroso che ha detto puttanate. Fondamentale è non tirare in ballo i morti, che non possono parlare, e in tal senso oltre al già sindaco Cragnolin desideriamo in questi cinque anni ricordare Mario ed Elio”.
Si sono susseguite, poi, alcune velate frecciate da parte di Enrico Gherghetta che non ha mancato di rimarcare la sua idea di programma, “che più si avvicina alle nostre idee di centrosinistra” e sottolineando come “San Pier non ha bisogno di modifiche al piano regolatore, per aumentare la popolazione, ma una migliore gestione delle entrate sulle quali grava un organico comunale al di sopra della portata”. “Sono convinto – ha concluso Gherghetta – che potremo lavorare bene per il paese ma non voterò né a favore né contro a prescindere, valuterò ogni proposta”.
A buttarla sui numeri è stato Riccardo Zandomeni che già si era ritrovato consigliere, prima, e assessore e vicesindaco, poi, sempre con Claudio Bignolin e che ora, dopo un mandato da sindaco, si ritrova tra le fila dell'opposizione. “In quattro consiglieri (tre suoi e Gherghetta, ndr) abbiamo il 53% delle preferenze delle ultime elezioni”, ha ricordato Zandomeni. “Abbiamo portato avanti tante cose buone e continueremo a lavorare dai banchi dell'opposizione, ma non nel modo con il quale è stata fatta opposizione durante il mio mandato, con cinque anni di attacchi personali”. “La missione – ha concluso l'ex sindaco – è quella di far tornare alla cittadinanza la passione della politica e dell'amore verso la comunità”.
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