Il commento
Bestemmia a Monfalcone, don Flavio: «cattolici e musulmani entrambi colpiti»
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Il parroco dell'unità pastorale monfalconese commenta il recente fatto di cronaca stigmatizzando e sottolineando come sia cattolici che musulmani si siano sentiti feriti dall'azione. «Fondamentale è il rispetto reciproco».
Sul caso della bestemmia apparsa sullo schermo luminoso di un money transfer in centro a Monfalcone interviene anche il parroco, don Flavio Zanetti.
“Noi tutti che abitiamo a Monfalcone siamo chiamati a vivere da fratelli, a convivere nel modo più sereno e rispettoso possibile. Speriamo che tutti lo facciano per amore del prossimo o almeno nella consapevolezza che nessuno ha interesse di vivere in un clima di diffidenza, di tensione o, peggio, di ostilità”, sottolinea in una nota don Flavio.
Chi ha fatto questo gesto e perché, per ora, non è noto ma “è interesse di tutti che la verità sia scoperta: saranno le Forze dell’Ordine, nel cui operato nutriamo massima fiducia, a individuare i responsabili. Sia che si tratti di uno scherzo di pessimo gusto che di un atto compiuto per creare divisioni fra chi vive a Monfalcone, è giusto che chi ne è responsabile comprenda la gravità di quanto fatto e ne paghi le conseguenze previste dalla legge”, prosegue don Flavio.
“La bestemmia, male per tutti, è un peccato sia per i cristiani che per gli islamici, per i quali chi è blasfemo non è più un musulmano”, sono ancora le parole di don Flavio, che sottolinea come entrambe le fedi siano “ferite insieme da questo gesto e lo testimoniano le dimostrazioni di solidarietà verso i cattolici di Monfalcone giunte da diversi musulmani e da responsabili della loro comunità, dimostrazioni di solidarietà che ho molto apprezzato. Durante un incontro con il titolare del negozio, che è un portavoce della comunità islamica di Monfalcone, ha espresso tutto il suo rammarico per questa vicenda che condanna con decisione e di cui si sente vittima”.
Don Flavio conclude invitando tutti a riflettere “su questo fatto evitando ogni minimizzazione o banalizzazione, ma soprattutto come un’occasione per ribadire alcuni valori fondamentali: il rispetto reciproco, l’accettazione delle regole, la convivenza pacifica. Se questi valori vengono vissuti dagli adulti e anche i giovani vengono educati in questo, la nostra vita comune sarà molto probabilmente migliore”.
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