Dalle Battaglie dell’Isonzo al dopoguerra: due mostre a Redipuglia

Dalle Battaglie dell’Isonzo al dopoguerra: due mostre a Redipuglia

La proposta

Dalle Battaglie dell’Isonzo al dopoguerra: due mostre a Redipuglia

Di Redazione • Pubblicato il 07 Ott 2023
Copertina per Dalle Battaglie dell’Isonzo al dopoguerra: due mostre a Redipuglia

A ospitarle la Pro Loco Fogliano Redipuglia nella cornice della Regia Stazione.

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Due mostre in una: così la Pro Loco Fogliano Redipuglia, venerdì 13 ottobre, taglierà il nastro a due esposizioni sulla Grande Guerra e sul primo dopoguerra. Si tratta di un appuntamento dall’alto valore storico e culturale. Alle 18.30, dunque, l’apertura di “29 mesi di combattimenti sull’Isonzo – 29 Mesecev bojev ob Soči”, esposizione bilingue curata dal Museo di Caporetto che racconta il fronte isontino e di una personale con cartoline e foto d’epoca, alcune inedite, sui Sacrari militari e cimiteri nelle prime riorganizzazioni delle salme dei caduti.

L’esposizione offre ai visitatori una concisa rassegna degli avvenimenti lungo l’intero corso del fronte isontino, dal Rombon al mare Adriatico, inoltre presenta gli avvenimenti che hanno portato alla Prima guerra mondiale e all’apertura del fronte isontino stesso. Viene presentato il processo attraverso cui le alleanze antebelliche e giochi diplomatici hanno trasformato uno scontro locale in un massacro mondiale. Come se la Prima guerra mondiale non fosse già stata abbastanza, anche la politica del dopoguerra fallì su tutta la linea. A causa dell’incapacità della politica e della miopia delle sue decisioni, la Prima guerra mondiale, invece di porre fine a tutte le guerre, pose le basi per le guerre del XX secolo e in qualche modo, sentiamo le sue conseguenze ancora oggi.

La mostra offre al visitatore una riflessione sull’insensatezza della guerra, mentre gli eventi presentati in combinazione con tutti i conflitti del XX e XXI secolo mettono in discussione la tesi secondo cui la storia sarebbe maestra di vita.

La personale, invece, consente un viaggio alla riscoperta di numerosi cimiteri ormai non più esistenti sul territorio del Goriziano e delle prime sistemazioni di quelli che sarebbero diventati, nei decenni successivi, i cimiteri militari e monumentali che, ancor oggi, ospitano i caduti.  

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