Morirono per conquistare Gorizia, il ricordo dei carabinieri caduti sul Calvario

Morirono per conquistare Gorizia, il ricordo dei carabinieri caduti sul Calvario

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Morirono per conquistare Gorizia, il ricordo dei carabinieri caduti sul Calvario

Di Redazione • Pubblicato il 19 Lug 2021
Copertina per Morirono per conquistare Gorizia, il ricordo dei carabinieri caduti sul Calvario

Tre commemorazioni hanno ricordato i fatti della Grande Guerra. L'omaggio al brigadiere Ferraro, ucciso nell'attentato di Peteano.

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Si è rinnovata anche quest'anno la commemorazione dellla battaglia del Podgora, a 106 anni da quello scontro per rendere omaggio ai caduti del secondo e terzo battaglione di carabinieri reali, morti durante l’assalto a Quota 240 del monte Calvario. Era il 19 luglio 1915, infatti, quando i carabinieri andarono all'attacco contro l'esercito dell'Impero asburgico, nelle fasi già accese delle battagli dell'Isonzo antecedenti la presa di Gorizia. Per onorare la memoria di quei uomini, si sono tenute tre distinte cerimonie che, a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, sono state svolte in assenza di pubblico.

Il programma della giornata ha avuto inizio con la deposizione di una corona alla Croce del Sacrario militare di Oslavia, dove sono custodite le spoglie di oltre 57mila militari caduti sul fronte orientale, da parte del comandante della legione carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, generale di grigata Antonio Frassinetto, accompagnato dal comandante provinciale, colonnello Luciano Giuseppe Torchia, e dall’ispettore regionale dell’Associazione nazionale carabinieri, generale Michele Cristoforo Ladislao. Gli onori militari sono stati resi da una guardia d’onore di militari in grande uniforme speciale.

Il tutto si è tenuto alla presenza dei labari dell’Anc goriziana e dell’Associazione nazionale forestali del Friuli Venezia Giulia. Torchia ha quindi deposto un cuscino floreale alla base dei loculi, contenenti le spoglie dei militari uccisi sul Podgora nel primo anno di combattimenti. Nell’occasione, il cappellano militare della legione, don Albino D’Orlando, ha impartito la benedizione. Successivamente, le autorità si sono trasferite al cimitero di Mossa, dove il generale Frassinetto e il comandante provinciale della guardia di finanza di Gorizia, colonello Antonino Magro, hanno deposto due cuscini di fiori.

Si tratta del monumento-tomba che custodì temporaneamente i carabinieri caduti sul Podgora, e che ora accoglie i resti di sette soldati caduti nella Seconda guerra mondiale, e sulla attigua tomba dei Finanzieri caduti anch’essi nella stessa battaglia. Un mazzo di fiori è stato deposto anche sulla tomba del brigadiere Antonio Ferraro, deceduto nell’attentato dinamitardo di Peteano e lì tumulato. Presenti il sindaco di Mossa, Emanuela Russian, il parroco don Moris Tonso e la vedova e la nipote di Ferraro. Le celebrazioni sono quindi proseguite sul monte Calvario.

Qui è stata raggiunta la la Stele eretta in ricordo della battaglia, rendendo gli onori ai caduti con la deposizione della corona d’alloro dell’Arma da parte del Prefetto, Raffaele Ricciardi, e dal comandante Torchia. Hanno deposto le rispettive corone anche il sindaco Rodolfo Ziberna e Ladislao. Presenti anche il questore Paolo Groupuzzo; il comandante del XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia”, colonnello Saverio Ceglie; e alcuni delegati del Co.Ba.R., l’organismo di base della rappresentanza militare dell’Arma. La cerimonia si è conclusa con la lettura della “Preghiera del Carabiniere” e la benedizione.

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