«Basta attacchi», i centri islamici di Monfalcone firmano la lettera a Mattarella

«Basta attacchi», i centri islamici di Monfalcone firmano la lettera a Mattarella

L'APPELLO

«Basta attacchi», i centri islamici di Monfalcone firmano la lettera a Mattarella

Di REDAZIONE • Pubblicato il 20 Mar 2024
Copertina per «Basta attacchi», i centri islamici di Monfalcone firmano la lettera a Mattarella

I centri culturali si uniscono all'appello della Comunità islamica italiana al presidente della Repubblica per chiedere rispetto e protezioni dagli attacchi ricevuti.

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Nella giornata di ieri, a Roma ha avuto luogo l’udienza camerale del Consiglio di Stato sull’istanza cautelare di sospensiva, avanzata dalle due associazioni musulmane che gestiscono i centri culturali di via don Fanin e via Duca d’Aosta a Monfalcone. Mentre si è ancora in attesa di conoscere il responso, la Comunità islamica italiana ha rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella un appello per chiedere che «ci sia rispetto e protezione» dagli «attacchi ingiustificati della Lega». Tra i firmatari risultano esserci anche gli stessi centri monfalconesi, Darus Salaam e Baitus Salat. Lo si apprende da una nota dell'Ansa.

«È il mese di Ramadan, il più sacro per la comunità islamica mondiale, dove ci si raccoglie in preghiera e nella vicinanza a Dio – si legge nel messaggio - ciononostante, ci troviamo di fronte all'ennesima campagna di odio, denigrazione e discriminazione verso la nostra comunità religiosa». «In queste ore, la comunità musulmana sta subendo l'ennesimo attacco ingiustificato, solo perché una scuola nel milanese, attraverso i suoi dirigenti, ha deciso di chiudere per un giorno la scuola per la festa di fine Ramadan, avendo una cospicua presenza di alunni musulmani».

«Un'iniziativa lungimirante - proseguono i firmatari - che guarda all'integrazione e al dialogo interculturale ma che invece viene presa dalla Lega, per attaccare una intera comunità, dichiarando che tale iniziativa, cioè la festività di fine Ramadan abbracciata dall'istituto scolastico è un arretramento culturale, una minaccia all'identità italiana e ai suoi valori».

«Ci chiediamo perché una nostra festa religiosa debba essere dichiarata come "un arretramento culturale" -chiedono gli aderenti - se questo linguaggio insultante non sia denigratorio e discriminatorio verso una intera comunità religiosa che è anche italiana. Le dichiarazioni della Lega, ancora una volta parlano di islamizzazione come una minaccia, con tono discriminatorio ed islamofobo, e l'evidente intento di minare la convivenza pacifica e rispettosa di una intera comunità, quella islamica pienamente integrata e partecipe nella crescita dell'Italia».

«Questo ennesimo attacco di un partito politico al governo, non è solo offensivo, che lede la reputazione di milioni e milioni di cittadini nel mondo - sostengono le comunità islamiche - ma è ancora più pericoloso perché si consuma in un attacco verso i nostri bambini e l'ambiente scolastico nel quale dovrebbero crescere nel rispetto reciproco. Per questo, consapevoli di quanto la Costituzione italiana garantisca la nostra libertà di culto e riconosca quanto sia importante il rispetto delle minoranze, vogliamo rivolgerci al nostro presidente Sergio Mattarella».

«Siamo stanchi di dover subire continuamente attacchi, discriminazione, narrazioni islamofobe contro la nostra comunità religiosa in silenzio solo perché minoranza – chiedono gli esponenti musulmani - diciamo basta alla strumentalizzazione della nostra fede per scopi elettorali. Basta soffiare sull'odio. Chiediamo rispetto e protezione perché ne va della nostra convivenza pacifica nel paese e della crescita educativa dei nostri figli che sono, a tutti gli effetti, figli e futuro dell'Italia».

Tra gli altri aderenti all'appello ci sono: Karima Moual giornalista, Abdelkarim Hannachi, coordinatore dell'Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio in Sicilia, Ali Baba Faye sociologo, Mohammed Hashas, docente universitario, Tahar Lamri, scrittore, Zaharia Moufid, imprenditore, Hassan Sabri, medico, IlhamAllah Chiara Ferrero, Imam Yahya Pallavicini del Centro islamico culturale d'Italia. Grande Moschea di Roma, Ucoii, Unione delle comunità islamiche in Italia, Comunità Coreis con il Presidente Abu Bakr Moretta, l’Associazione ItaliArabi e GIM, Giovani Italomarocchini.

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