Bar e ristoranti di nuovo aperti ma solo all'esterno, perplessità anche a Gorizia

Bar e ristoranti di nuovo aperti ma solo all'esterno, perplessità anche a Gorizia

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Bar e ristoranti di nuovo aperti ma solo all'esterno, perplessità anche a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 26 Apr 2021
Copertina per Bar e ristoranti di nuovo aperti ma solo all'esterno, perplessità anche a Gorizia

Locali riaperti al servizio in presenza ma non all'interno. L'associazione di categoria lamenta le misure previste dal governo.

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Da oggi, tutto il Friuli Venezia Giulia è tornato in zona gialla, con la possibilità per bar e ristoranti di riaprire al pubblico. In molti, però, lamentano le ancora pesanti restrizioni imposte dal recente decreto legge, tra cui quella che impone il servizio solo all'esterno. Anche a Gorizia, dove sono tornati tavolini e sedie all'esterno subito riempiti dai clienti in mattinata, diversi proprietari hanno espresso il proprio disappunto per la decisione del governo. La stessa Confcommercio Fipe esprime forte perplessità sull'interpretazione della normativa fatta dal Vimimale.

"La circolare - scrive l'associazione in una nita - con cui il ministero dell’Interno interpreta la possibilità di consumo al banco non dà certo la risposta che chiedono e meritano le decine di migliaia di bar e locali, che si vedono messi ulteriormente in difficoltà proprio nel momento in cui si parla di riapertura. La circolare, infatti, introduce una limitazione ulteriore che non esisteva nel dpcm del 2 marzo, al quale peraltro l’ultimo decreto di aprile fa riferimento, introducendo una penalizzante restrizione e ulteriore caos interpretativo. Il consumo al banco permette in molti casi di snellire il servizio evitando assembramenti all’esterno ed è l’unica modalità rimasta di servizio per numerosissime attività che non dispongono di spazi esterni".

"Oltre alla questione dell’importanza di regole chiare e sensate per garantire l’ordine pubblico e la legalità, vi è anche un tema non secondario di sopravvivenza delle imprese. Le imprese sono esauste e i cittadini sempre meno attenti a seguire regole che cambiano senza senso. Secondo l’interpretazione, per il bar al 26 aprile le misure restrittive sono addirittura peggiori di quelle che per mesi hanno adottato in zona gialla, perfino quando di vaccini non c’era traccia. Oggi, con oltre 17 milioni di somministrazioni vaccinali e 4 milioni di persone guarite dal Covid, si impedisce di effettuare il consumo al banco e lo si fa con un’interpretazione ministeriale".

Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio nazionale, definisce tutto ciò "una mancanza di rispetto e un danno secco verso 130mila imprese che hanno già pagato un prezzo altissimo per le misure di contenimento della pandemia, senza alcun beneficio evidente sul piano sanitario. Per questo chiediamo al più presto un intervento del ministero dello Sviluppo economico”. Scenario peraltro aggravato dalle previsioni meteo per questa settimana, che soprattutto sul Nordest danno un clima instabile e segnato da possibili precipitazioni.

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