Gli appuntamenti
L'Azione Cattolica di Gorizia in cammino per la pace: «Essere Chiesa della vicinanza»
Due momenti, uno di preghiera e un convegno, hanno contraddistino il mese della pace. Il presidente Cappelli annuncia i prossimi appuntamenti.
Qual è il lavoro del cristiano? “Custodire la pace”. Ha le idee chiare l’assistente diocesano dell’Azione Cattolica, don Michele Centomo, che il 28 gennaio ha presieduto l’incontro di preghiera nel mese della pace nel Duomo di Gradisca d'Isonzo. “È una pace grande, è una pace che non è mia, è di un’altra Persona che me la regala, di un’altra Persona che è dentro il mio cuore e che mi accompagna tutta la vita. Il Signore me la ha data”, ha proseguito monsignor Centomo.
“Ci prepariamo a vivere il Sinodo come occasione di incontro, ascolto e riflessione come un tempo di grazia che, nella gioia del Vangelo, ci permetta di cogliere almeno tre opportunità. La prima è quella di incamminarci verso una Chiesa sinodale: un luogo dove tutti si sentano a casa e possano partecipare”, sono ancora le parole.
Necessario “diventare Chiesa dell’ascolto, prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare. Ascoltare lo Spirito nell’adorazione e nella preghiera. Quanto ci manca oggi la preghiera di adorazione! Questa sera, seppur brevemente stiamo vivendo questo secondo momento”.
Ma anche un invito a diventare “Chiesa della vicinanza, lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Se noi non arriveremo a questa Chiesa della vicinanza con atteggiamenti di compassione e tenerezza, non saremo la Chiesa del Signore. Una Chiesa che non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori affranti con il balsamo di Dio”.
Sabato 29, poi, l’incontro online organizzato assieme a Icm, l’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei, il Centro Studi “Senatore Rizzatti” e l’Istituto di Storia Sociale e Religiosa. “Riscoperto anche un pezzo di storia goriziana un po’ meno conosciuta e anche figure che si sono prodigate per riunire le città di Gorizia e Nova Gorica”, ricorda il presidente, Paolo Cappelli.
“Abbiamo coinvolto anche studiosi come Pupo e Portelli. A breve vorremmo dare avvio a un gruppo di lavoro che possa trarre conclusioni su quegli anni e sul ruolo dei cattolici e della Chiesa cattolica diocesana in quegli eventi. Nel 2023 ricorderemo Rolando Cian. Continua il nostro percorso di valorizzazione delle figure dell’Ac, mentre si è concluso il lavoro di riordino dell’archivio diocesano che presenteremo a febbraio e a marzo presenteremo il volume sugli assistenti diocesani, tra i quali ricorderemo con spicco la figura di don Renzo Boscarol”, conclude Cappelli.
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